I dubbi e le perplessità della futura mamma, ma anche del papà, sono tanti e vanno dall’alimentazione agli aspetti più psicologici e anche pratici del parto. A queste e ad altre domande ha dato risposta Costantino Motzo nel suo libro “Gravidanza mia”, che tocca tutti gli aspetti dei 9 mesi di gestazione. Da dieci anni il dottor Motzo è Responsabile del servizio di dietologia e nutrizione clinica per la donna al Policlinico universitario di Cagliari, ed è professore a contratto di scienze dell’alimentazione alla facoltà di medicina del capoluogo sardo (puoi chiedergli un consulto qui).
“Gravidanza mia” si può ordinare sui principali canali online come Amazon o Ibs, ed è disponibile sia in versione ebook (a partire da 9,99 euro) sia cartacea (da 12,49 euro).
Com’è nata l’idea di questo libro?
L’idea di questo libro è nata in parte in famiglia – sono padre di una bambina di 7 anni – e in parte sul posto di lavoro, il Servizio di dietologia e nutrizione clinica che dà assistenza alle donne in gravidanza. Quindi ho vissuto la “gravidanza” non soltanto da nutrizionista, ma anche da marito e da padre, con tutte le vicissitudini, i dubbi e le problematiche del caso. Spesso mi ritrovavo a discutere con mamme e genitori su notizie e informazioni di dubbia validità scientifica, apparse in rete o sui social network. Con il mio libro ho voluto fare un po’ di chiarezza, sfatando falsi miti e mode del momento, sull’alimentazione in gravidanza.
Come deve essere l’alimentazione in gravidanza?
La dieta deve essere varia, bilanciata, cercando di optare per la qualità degli alimenti. Prediligere prodotti che diano sostegno vitaminico e siano antiossidanti, come frutta e verdura di stagione. Non devono mancare una corretta idratazione e l’attività fisica, entrambi gli aspetti sono fondamentali per combattere ritenzione idrica e per aiutare l’organismo a drenare i liquidi in eccesso.
Non bisogna esagerare con le quantità, anche se la pulsione a mangiare di più si fa sentire. Un paragrafo importante del libro è proprio dedicato all’apporto di chilocalorie necessarie alla madre e allo sviluppo del feto. Durante i nove mesi occorre ridurre l’apporto di sale, perché può provocare un aumento di pressione arteriosa e quindi il rischio di una gestosi con seri problemi per la salute di mamma e bambino.
E per le mamme vegetariane o vegane?
L’obiettivo del libro è il benessere di mamma e bambino. In gravidanza non deve mancare il corretto apporto proteico, che deve essere del 20 per cento, quindi leggermente superiore al normale. Nel manuale ho cercato di dare consigli anche alle future mamme vegetariane o vegane, che dovranno arricchire la dieta con integratori specifici per non far mancare i nutrienti necessari alla saluta propria e del bambino.
Può farci qualche esempio di convinzioni sbagliate con cui spesso si è confrontato?
La convinzione erronea più frequente è temere che mangiando meno si possano avere ripercussioni sulla salute del feto e in seguito sull’allattamento. Questa è una credenza sbagliata perché la natura pensa a tutto: una dieta corretta serve a mantenere in buona salute la madre, e il figlio di conseguenza, che in quel momento si nutre di tutto ciò che gli serve. Se il regime alimentare è scorretto a rimetterci è soprattutto la madre.
Un tempo si credeva che un bicchiere di vino, o di birra, non avesse grosse conseguenze, oggi sappiamo che non sono compromessi accettabili. L’alcol va assolutamente vietato, le conseguenze sul feto, quando penetra la placenta, sono serissime.
Le nausee inducono a mangiare meno o sbagliato: in questi casi possiamo consumare dello zenzero, che è un ottimo alleato anche a scopo preventivo, ma sempre dietro consiglio del proprio ginecologo.
È vero che si ha più appetito? Come combattere il senso di fame?
Durante la gravidanza si avverte maggiormente un richiamo al cibo ed è un impulso non soltanto legato ai fattori ormonali, ma soprattutto atavico, che serve a tutelare la salute della donna. Dal punto di vista dell’evoluzione fisiologica non è cambiato nulla, queste “vocine” che ci dicono di uscire dalla caverna e di mangiare, perché qualcosa nell’organismo si sta modificando, ci sono ancora.
Questo richiamo però va controllato, avendo coscienza che è un impulso più psicologico che di stomaco. Queste pulsioni si possono ingannare consumando della frutta, o anche una pallina di gelato per placare la voglia di dolce. Oppure delle cialde di riso, che sono leggere ma inducono a masticare e quindi a rallentare il senso di fame.
Con quali obiettivi ha scritto “Gravidanza mia” ?
Il libro è un manuale sull’alimentazione in gravidanza, che abbraccia tutti i settori dove mamma e futuri genitori possono avere dubbi e indecisioni. Ho voluto dare risposta anche alle domande e perplessità più ricorrenti, dalla donazione del cordone al parto in acqua, che cosa preparare da portare con sé in ospedale, l’aspetto psicologico del parto.
È un libro scientifico, che non perde mai di vista le indicazioni del Ministero della Salute e le linee guida internazionali in fatto di nutrizione e dietologia. Ho voluto dare riferimenti sulla base di fonti attendibili, per supportare questa fase delicata della vita della donna che è rappresentata dalla gravidanza. L’idea è piaciuta anche ai miei colleghi, ginecologi, ostetriche, psicologi, che hanno contribuito con articoli dettagliati che accompagnano nella lettura del testo.
Il ricavato del libro è stato devoluto all’Associazione bambini cerebrolesi della Sardegna.
Eliana Canova
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