La dermatite atopica, che è una patologia infiammatoria della cute che si manifesta con chiazze pruriginose e arrossamenti,non è uguale per tutti i bambini. Gratta gratta, si è scoperto che ne esistono almeno cinque forme che colpiscono età differenti, dalla primissima infanzia fino all’adolescenza e anche oltre. Sono provocate da cause diverse, richiedono terapie mirate per alleviare i sintomi. Lo dimostra uno studio pubblicato su Journal of Allergy and Clinical Immunology dai ricercatori dell’università scozzese di Dundee, in collaborazione con l’ateneo britannico di Bristol e l’università olandese di Groningen.
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Dermatite atopica: quanti bambini colpisce
La dermatite atopica (o eczema atopico) è una malattia caratterizzata da intenso prurito e secchezza cutanea. Le cause non sono ancora del tutto chiare, ma sembra che a scatenarla sia un complesso intreccio di fattori genetici, immunitari e ambientali. Il problema interessa il 5-20% dei bambini.Nel 60% dei casi l’esordio avviene nei primi due anni di vita, nel 90% entro i primi cinque anni di vita. Spesso accompagnato da asma e manifestazioni allergiche. Per fare ordine nel mondo delle dermatiti atopiche, i ricercatori hanno messo sotto la lente 13.500 bambini seguiti dalla nascita fino alla prima adolescenza. Quattro su dieci, ad un certo punto della loro vita, hanno sviluppato una forma di eczema. In base al momento della comparsa dei sintomi e alla loro persistenza, è stato possibile distinguere cinque sottotipi di dermatite. La più comune colpisce un bambino su tre, compare subito dopo la nascita e sparisce generalmente intorno al quinto anno di vita. Un’altra forma che si protrae fino all’età adulta, invece, interessa un bambino su otto. Si associa anche ad asma o allergia e ad una storia familiare di eczema.
Dermatite atopica e asma
Questi risultati dimostrano che «l’eczema è una malattia multiforme» e, in particolare, permettono di fare luce su una tipologia di dermatite, non ben riconosciuta finora, che è «caratterizzata dall’insorgenza dei sintomi intorno ai sei anni ed è spesso associata ad asma», spiega la ricercatrice Sara Brown, dell’Università di Dundee. I dati raccolti suggeriscono inoltre che «alcuni fattori di rischio genetici contribuiscono alla forma di eczema più persistente e problematica, quindi in futuro ci si potrà focalizzare meglio su questi pazienti». L’obiettivo è sempre quello: «garantire il trattamento giusto al bambino giusto».
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