Covid e riapertura delle scuole: è questo uno dei principali problemi che stanno facendo discutere politici, scienziati e famiglie. In Italia la riapertura della scuola è prevista per il prossimo 14 settembre. Si sta ragionando su distanze, mascherine, docenti. Una ricerca britannica condotta dall’Università di Liverpool e da quella di Edimburgo mette in luce le possibilità di avere conseguenze serie da questa malattia per i più giovani. Lo studio, che è il più grande mai svolto sull’argomento, è stato pubblicato sulla rivista scientifica British Medical Journal.
Resta aperto però il nodo del contagio agli adulti. Molti studi sono concordi nell’affermare che il potenziale infettivo di bambini e adolescenti è come quello degli adulti.
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Covid e riapertura delle scuole: rischio bassissimo di andare in ospedale
I risultati rassicurano i genitori sul fatto che sono rari i casi di bambini che hanno conseguenze serie per Covid ed estremamente rari quelli che perdono la vita. Il rischio per i più giovani di essere ricoverati in ospedale è piccolissimo e quello di aver bisogno delle Terapie Intensive ancora minore.
Lo studio sottolinea però che i bambini obesi, i neonati e i neri hanno un rischio leggermente più alto.
Attenzione ai bambini che hanno già malattie importanti
I ricercatori in forza alle due università britanniche hanno analizzato i dati di 651 bambini affetti da Covid e ricoverati negli ospedali della Gran Bretagna. Si tratta dei due terzi di tutti i bambini che hanno dovuto accedere agli ospedali nel Regno Unito tra gennaio e luglio. Il 18% di loro ha avuto bisogno del ricovero in una Terapia Intensiva. Meno dell’1% di loro sono morti. La media per tutti gli altri gruppi di età è invece il 27 per cento. Naturalmente ricordiamo che stiamo parlando di coloro che si trovavano in un ospedale. I 6 bambini che hanno perso la vita avevano tutti già malattie molto importanti. Questa categoria di bambini resta vulnerabile al virus e occorre prendere delle precauzioni per la loro salute.
Per tutti gli altri il rischio è estremamente basso.
Quali sono i sintomi per i bambini che arrivano in ospedale?
I sintomi più comuni che manifestavano i bambini ammessi negli ospedali erano:
- febbre,
- tosse,
- nausea o vomito,
- respiro corto.
Quelli un po’ più grandi avevano anche:
- dolore allo stomaco,
- mal di testa,
- mal di gola.
Dei 651 bambini analizzati nello studio, il 42% aveva già problemi di salute. La condizione più presente erano malattie che interessavano il cervello e il sistema nervoso, il cancro, l’asma. Avere l’asma però non aumenta le possibilità di dover ricorrere a una Terapia Intensiva. Essere obesi è invece un importante fattore di rischio.
Cinquantadue dei bambini ricoverati ha ricevuto anche una diagnosi della sindrome infiammatoria legata al coronavirus. La maggior parte di loro era più grande e apparteneva a gruppi etnici di minoranza. Avevano cinque volte le possibilità di essere ricoverati in Terapia Intensiva, ma fortunatamente rispondevano bene alle terapie.
Covid e riapertura delle scuole: più alti i tassi di mortalità di morbillo e influenza
“Solo un piccolissimo numero di bambini ha avuto bisogno di essere ricoverato e i dati di mortalità sono davvero molto bassi. Non solo se li paragoniamo a quelli degli adulti, ma anche se si confrontano con i dati di altre infezioni, dell’influenza, del morbillo, della meningite e della sepsi. Per intenderci sono molto più rischiosi gli incidenti stradali”. Liz Whittaker è docente all’Imperial College di Londra.
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