La translucenza nucale è un’ecografia, innocua per il bambino, con cui si misura la distanza tra la cute della nuca e l’osso occipitale del cranio del feto. Insieme al duo test fa parte del test combinato del primo trimestre. Non è un esame genetico e non analizza il liquido amniotico, come fa invece l’amniocentesi, quindi non è un esame diagnostico. Serve a fare un calcolo delle probabilità che il bambino abbia malattie cromosomiche o malformazioni del feto.
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Può aiutare quindi a identificare feti colpiti da sindrome di Down (trisomia 21) e da altre malattie cromosomiche più rare, come la sindrome di Edwards (trisomia 18). La translucenza nucale consente anche di quantificare la probabilità che il feto sia portatore di alcune malformazioni scheletriche e cardiache.
In caso di risultato positivo viene consigliato alla futura mamma di sottoporsi all’amniocentesi.
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Quando fare questo esame?
Il momento migliore per fare il test della translucenza nucale è tra l’11° e la 14° settimana di gravidanza, momento in cui la differenza nello spessore della piega nucale è particolarmente evidente. Per questo motivo spesso viene fatta coincidere con l’ecografia del primo trimestre.
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Cosa succede durante l’esame?
La translucenza nucale non è un esame invasivo, che si svolge come una normale ecografia addominale.
È un esame per tutti?
La translucenza nucale non comporta alcun rischio per il proseguimento della gravidanza e per la salute del feto.
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