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E’ ora di crescere
Arriva il momento in cui bisogna dire basta: basta al ciuccio, basta al biberon, basta al passeggino come al pannolino. Oltre un certo limite, questi teneri simboli dell’infanzia rischiano di trasformarsi in feticci a cui i bambini si attaccano per paura di crescere, anche se a volte sono gli stessi genitori che faticano ad abbandonarli per timore di piagnistei e sceneggiate. Come sbarazzarsene nel modo migliore, ce lo spiegano gli esperti dell’IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma.
Il ciuccio
Il ciuccio andrebbe gradualmente abbandonato tra i 6 e 12 mesi, per evitare effetti collaterali come alterazioni nello sviluppo della dentatura, insorgenza di otiti, difficoltà nel linguaggio e trasmissione di malattie infettive. Se l’abbandono tarda, non bisogna farne un dramma: a volte il passaggio può avvenire in maniera spontanea attorno ai 2-3 anni. È consigliabile prestare attenzione al momento in cui iniziare a fare a meno del ciuccio: è importante evitare la concomitanza con periodi particolari caratterizzati da cambiamenti significativi nella vita del bambino, come ad esempio l’ingresso all’asilo, la nascita di un fratellino, il trasferimento in una nuova abitazione. È auspicabile, inoltre, che l’eliminazione proceda in maniera graduale, cercando di limitarne l’uso nel corso della giornata.
Il pannolino
Il percorso verso l’abbandono del pannolino inizia tra i 18 e i 24 mesi, quando il bimbo comincia ad essere incuriosito dal water. Intorno ai 30 mesi si può fare qualche prova eliminando il pannolino nel corso della giornata, meglio ancora se nella stagione calda. I genitori devono insegnare al piccolo ad avvertire quando sente lo stimolo della pipì, facendogli prendere familiarità con il vasino anche attraverso il gioco. “Incidenti di percorso” possono capitare: l’importante è non drammatizzare.
Il passeggino
Già a partire dai due anni è possibile cominciare a limitare l’uso del passeggino, abituando il bambino a percorsi a piedi, dapprima non troppo lunghi, aumentando con dolce ma rapida progressione le distanze. Permettendo al bambino di fare a meno del passeggino gradualmente, il suo venire meno non rappresenterà un’imposizione decisa dal genitore, ma rafforzerà l’immagine di sé come bambino efficace, in grado di conquistare e gestire la propria autonomia. È auspicabile che al raggiungimento dei quattro anni d’età il bambino – e soprattutto i genitori – siano in grado di fare a meno del tutto del passeggino. Il sistematico sostegno da parte degli adulti dovrebbe sempre guidare il bambino, incentivandolo a camminare per distanze sempre maggiori. Dopo tutto, è proprio da piccoli che si impara uno stile di vita attivo.
Il biberon
Il biberon deve essere lasciato gradualmente, al più tardi entro i due anni. Già a partire dai 6 mesi di vita si possono utilizzare tazze con beccuccio morbido: dopo i 12 mesi è possibile incentivare il piccolo proponendogli di bere dal bicchiere del genitore. Nonostante queste indicazioni, sono ancora tanti i bambini che anche a 5-6 anni non riescono ad abbandonare il biberon: un’abitudine pericolosa, che può minacciare la salute dei denti provocando carie precoci.
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