Sembra un paradosso: per limitare il rischio che il bambino soffra di allergia alle noccioline la strategia più efficace è quella di introdurne il consumo nella dieta quotidiana, già durante lo svezzamento. E’ quanto emerge da un importante studio del King’s College di Londra, supportato dall’americano National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID), che ha rimesso in discussione le attuali indicazioni per la prevenzione di allergie alimentari, il cui esordio si registra nell’età infantile. Ovvero, di tenere i bambini alla larga dall’alimento soprattutto quando il rischio di diventare allergici è alto.
I risultati pubblicati sul New England Journal of Medicine confermano, invece, che l’esposizione precoce all’allergene riduce fino all’81 per cento il rischio che si manifesti l’allergia alimentare.
I ricercatori hanno posto a confronto le due opposte strategie su oltre 600 bambini tra i 4 e gli 11 mesi di età, considerati ad alto rischio allergico perché avevano già manifestato un’allergia all’uovo, grave eczema sulla pelle o entrambi. Nella dieta di metà dei piccoli partecipanti sono state incluse le noccioline (con consumo settimanale di almeno 6 grammi di proteine derivate), mentre gli altri bambini hanno seguito un regime di esclusione totale.
Le due strategie preventive sono state seguite fino al compimento dei 5 anni di età, sottoponendo i piccoli a regolari visite e monitoraggio. «Prima del 2008 le linee guida raccomandavano di escludere gli alimenti potenzialmente allergenici dalla dieta dei bambini ad alto rischio di manifestare allergie alimentari», ha spiegato Daniel Rotrosen, dierttore del dipartimento di allergia, immunologia e trapianti del NIAID.
«Mentre gli studi più recenti non hanno dimostrato alcun beneficio dall’esclusione, questo studio è il primo a evidenziare che l’introduzione precoce delle arachidi ha dei vantaggi e può rappresentare una strategia efficace per gestire un serio problema di salute». Questo non significa adottare l’ipotesi di prevenzione di propria iniziativa: prima di esporre un bambino che soffre di allergie pregresse a un nuovo allergene, sottolineano gli stessi esperti, è sempre preferibile consultare il pediatra o l’allergologo.
CP