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L’intolleranza al glutine interferisce con la crescita: bassa statura e indice di massa corporea sono osservabili già 1-2 anni prima della conferma della diagnosi
Se il piccolo di casa è minuto e più basso dei suoi coetanei forse la colpa non è di una esile costituzione ma della celiachia. Basso peso e statura, infatti, sono due dei cinque parametri misurabili alla visita medica che possono aiutare a riconoscere i segnali dell’intolleranza al glutine, disturbo sottodiagnosticato nell’età infantile e pediatrica. La strategia è stata proposta da un’indagine dell’Università della Finlandia dell’Est, pubblicata su JAMA Pediatrics, che conferma l’efficacia predittiva dellla scarsa crescita del bambino rispetto alla norma.
La celiachia può insorgere già a partire dal sesto mese di vita, con manifestazioni gastrointestinali, ma in molti casi resta ‘silenziosa’ a lungo. Si stima che ne soffra il 2 per cento della popolazione nei Paesi occidentali, molti però non giungono a una diagnosi: test del sangue specifici, come il dosaggio degli anticorpi anti-endomisio (EMA) e l’IgA anti-transglutaminasi (IgA anti-tTG), confermano la diagnosi di celiachia in caso di sospetto ma non sono approvati come metodo di screening della popolazione.
I ricercatori finlandesi hanno sottoposto oltre 51 mila bambini a misurazioni frequenti di cinque parametri (altezza, indice di massa corporea e loro deviazione dai valori di riferimento nella popolazione pediatrica e nel tempo): se presi singolarmente questi parametri non sono predittivi, ma quando valutati complessivamente sono risultati in grado di svelare la celiachia con un’accuratezza che supera l’80 per cento. Dai dati raccolti durante lo studio, una scarsa crescita è osservabile due anni prima della manifestazione dei sintomi tipici della celiachia nelle bambine, un anno prima nei maschietti, in anticipo sulla diagnosi confermata dall’esame del sangue che non arriva prima dei 6-7 anni per entrambi i sessi.
CP
