È un interruttore genetico a decidere quali bambini sono più vulnerabili e predisposti a sviluppare negli anni disturbi della personalità e comportamenti a rischio, come l’abuso di alcol e droghe. Lo hanno scoperto i ricercatori di una delle più prestigiose università americane, la Duke University situata a Durham, nella Carolina del Nord. I risultati dello studio sono pubblicati sul Journal of Policy Analysis and Management.
Il gene in questione si chiama NR3C1 ed è uno dei ‘registi’ che controllano la risposta del nostro organismo allo stress. I bambini che presentano nel Dna una particolare variante di questo gene, risultano essere particolarmente suscettibili all’influenza dell’ambiente in cui vivono, nel bene e nel male. Come le orchidee sfioriscono quando non vengono curate con le dovute attenzioni, così anche questi bambini vulnerabili sviluppano nel 75% dei casi problemi psicologici entro i 25 anni se non vengono adeguatamente seguiti e accompagnati nella crescita.
I ricercatori lo hanno verificato analizzando i dati raccolti nell’arco di un ventennio su quasi 10.000 bambini statunitensi al primo anno delle elementari: di questi, 900 sono stati identificati come bambini a rischio, e metà di loro è stata seguita con un programma educativo intensivo chiamato Fast Track Project. Al termine del percorso, molti di loro sono riusciti ad imboccare la strada giusta: soltanto il 18% aveva sviluppato problemi psicologici.
«E’ una scoperta che ci dà speranza», commenta il coordinatore dello studio Dustin Albert. «I bambini che abbiamo studiato erano molto suscettibili allo stress, ma ben lontani dall’essere spacciati, e sono risultati essere anche molto reattivi agli aiuti».
E.B.
09/01/2015