«Sono veramente così?», «Forse è la luce o magari l’angolazione?», «Meglio oscurare la telecamera?». Se ti è capitato di farti una di queste domande durante una videochiamata, una riunione virtuale o una conference call allora sei ufficialmente dentro a quello che viene definito “Zoom Face”, il fenomeno americano per cui guardandosi attraverso la telecamera di uno smartphone o di un pc, si amplifica la percezione di difetti e inestetismi. «Quando ci si guarda attraverso uno schermo, ci si vede diversi da come si immagina di essere o rispetto al riflesso di uno specchio», spiega Antonino Di Pietro, fondatore e direttore scientifico dell’Istituto Dermoclinico Vita Cutis di Milano. «Ciò che si vede però non corrisponde alla realtà e nel 99,9% dei casi capita di sentirsi anche peggio a causa del tipo di luce o della posizione sbagliata della telecamera».
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Boom di trattamenti estetici per migliorare il viso
Eppure, la sensazione di insoddisfazione e la voglia di cambiamento si sono fatti sentire tanto da determinare un vero e proprio boom di richieste di interventi estetici che, secondo gli esperti del settore dall’inizio della pandemia ad oggi, ha avuto un incremento del + 30%. Ad aver influito su questo cambio di paradigma sono anche filtri ed effetti presenti su social e app, studiati per garantire una pelle effetto seta, occhi da cerbiatto, labbra carnose e denti luccicanti. Una moda ormai tanto comune da non far distinguere ciò che è vero da ciò che è filtrato. «I filtri fanno venire voglia di vedersi come l’immagine che ci si crea ed è stato anche questo a spingere sulla richiesta di trattamenti che permettano di raggiungere l’ideale che uno desidera», continua Di Pietro.
Tra le maggiori richieste, al primo e secondo posto si posizionano la correzione delle rughe intorno agli occhi e i trattamenti viso. In aumento anche la richiesta di filler e biorivitalizzanti come rimedio al “digital aging”, l’invecchiamento precoce della pelle dovuto alla sovraesposizione alla luce blu dei dispositivi digitali. Il professore precisa che «è molto importante puntare su trattamenti estetici che mirano alla rigenerazione delle cellule e al miglioramento di elasticità, turgore e luminosità della pelle, senza alterare l’espressione e la fisionomia del viso».
I 3 trattamenti suggeriti dallo specialista Antonino Di Pietro
I top 3 dei trattamenti di medicina estetica consigliati sono il Picotage, il Dermoneed e il Rimage. Il primo è una delle metodologie più efficaci per la rivitalizzazione della pelle di viso e décolleté. La tecnica, poco invasiva e indolore, si avvale di una serie di microiniezioni superficiali di acido ialuronico nelle pieghe del viso che stimolano la produzione di collagene e di elastina, rendendo così la pelle più turgida. Il risultato? Le rughe non scompaiono, ma si attenuano visibilmente, conferendo al volto un aspetto fresco e luminoso del tutto naturale.
Il Dermoneed è invece una terapia che, avvalendosi di una particolare lampada Led, aiuta a rigenerare la cute senza essere invasiva. Il trattamento è utile a qualsiasi età e aiuta a migliorare idratazione, elasticità cutanea, segni dell’età e macchie. L’ultimo trattamento, il Rimage, conta invece 3 passaggi: elettroporazione, radiofrequenza e infrarossi. Combinati insieme, consentono la rigenerazione del viso senza il ricorso ad aghi e iniezioni. Al termine del trattamento la pelle appare distesa, rilassata, liscia e visibilmente ringiovanita.
Beatrice Foresti