Sono sempre stata così: quando attraverso periodi di stress perdo l’appetito. Bella fortuna, diranno molte lettrici che, al contrario, mangiano più del dovuto proprio nei momenti di maggior tensione. Ma, chiarisco subito, quello che mi capita non è affatto piacevole.
Se non avevo appetito, non mangiavo
Se nella mia vita accade un cambiamento significativo, se ho un eccesso di lavoro, se qualcosa mi preoccupa o mi innervosisce, lo stomaco mi si chiude e non riesco più a concedermi un pasto regolare. Una reazione a cui per molto tempo non ho dato alcun peso: quando non mi andava di mettermi a tavola semplicemente non lo facevo, tutto qui. Al massimo compravo in farmacia qualche integratore a base di proteine, che miscelavo con frullati di frutta, perché bisogna pur assimilare qualcosa per stare in piedi.
Mi sentivo debole e avevo la pressione bassa
Fino a qualche anno fa, ad esempio, durante periodi di lavoro intenso, in pausa pranzo preferivo dormire un po’ in camerino, magari dopo aver mangiato soltanto un frutto, prima di ricominciare le riprese. Con il risultato di ritrovarmi, a fine giornata, sorretta soltanto dall’adrenalina, invece che da carboidrati e proteine. Il che finiva per rendermi un po’ irascibile e di malumore. A volte mi sentivo debole, e mi capitava di avere cali di pressione. E naturalmente perdevo sempre più peso. E poiché sono già molto magra per natura e fatico comunque a mettere su qualche chilo, gli effetti si vedevano anche esteticamente. Perfino la mia pelle era più opaca e tirata, il colorito più spento.
Poi ho capito che non potevo andare avanti così
Non potevo andare avanti così e ho deciso di prendermi cura di me. So bene che saltare i pasti è dannoso, tanto più che in periodi di tranquillità io mangio con appetito: prediligo sempre cibi sani come riso in bianco, pasta con tonno e pomodoro, pollo e insalata. E alla mattina, una colazione sostanziosa con le uova. Adesso ho trovato una ricetta personale per i periodi in cui lo stress mi chiude lo stomaco: mi impongo di sciogliere la tensione con qualcosa che mi piace molto e che non fa parte dei miei pasti consueti e quotidiani. E allora, piuttosto che lasciare l’organismo senza carburante, mi concedo hamburger e patatine, fritture di pesce, pasta alla carbonara e all’amatriciana. Durante un periodo particolarmente difficile, per esempio, ho mangiato tante melanzane alla parmigiana. Insomma, prendo l’inappetenza per la gola. E funziona.
L’alimentazione non va trascurata
In più, ho imparato a mettere in atto anche qualche piccolo trucco, come evitare di fare o ricevere telefonate che possano agitarmi prima dei pasti, o tenere sempre in borsa mandorle e frutta secca, ideali per uno spuntino pomeridiano e per non arrivare a cena sfinita. Mi ha aiutato anche un medico che mi ha consigliato di prendere ogni mattina due pastiglie di magnesio, minerale importante per il buonumore. Già, perché più si è giù di morale e meno si mangia, in una sorta di circolo vizioso.
Ora sono molto più serena
Adesso sto attraversando un periodo sereno, dovuto anche al fatto che sto per tornare su Canale 5 con la quarta serie di Le tre rose di Eva nei panni dell’amatissima Aurora. E quindi non faccio nessuna fatica a mangiare di più. Da qualche tempo, poi, alle mie attività consuete di pilates, yoga e danza, ho aggiunto la pesistica, per cercare di acquistare un po’ di massa muscolare. Spero proprio che chi mi sta leggendo colga il mio messaggio: l’alimentazione non è qualcosa che si possa sottovalutare, va vissuta in maniera corretta ed equilibrata, come se fosse un lavoro da svolgere alla perfezione. Per tanto tempo per me è stata l’ultimo dei pensieri, l’ho trascurata e adesso mi impongo in tutti i modi di non farlo più. Anche quando avverto ancora quel nodo che mi stringe lo stomaco.
Anna Safroncik (testimonianza raccolta da Grazia Garlando per OK Salute e Benessere)
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