Gli animali abbandonati mettono a rischio la salute degli altri animali e anche la nostra. «L’abbandono degli animali», spiega la veterinaria Silvia Macelloni, «oltre a essere un atto crudele e punibile legalmente (legge 189/2004), porta al conseguente aumento del randagismo. Un fenomeno che implica gravi conseguenze sanitarie, non solo per l’animale abbandonato ma anche per gli altri animali e infine per l’uomo stesso. Non essendo sottoposto ad alcun controllo sanitario, infatti, un animale abbandonato è maggiormente esposto ai rischi di salute. Può diventare serbatoio e veicolo di malattie infettive e infestive, alcune delle quali trasmissibili all’uomo e chiamate zoonosi».
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Il cane abbandonato è un veicolo di parassiti
Tra le zoonosi di cui gli animali abbandonati possono diventare portatori ci sono la Leishmaniosi e malattia di Lyme. «Entrambe le malattie», prosegue la veterinaria, «sono trasmesse da parassiti esterni: il flebotomo o pappatacio (Leishmaniosi) e la zecca, (malattia di Lyme). Questi parassiti si nutrono del sangue dell’animale, infettandolo e trasformandolo a loro volta in serbatoio della malattia».
La Leishmaniosi mette a rischio gli occhi e anche la vita del cane
«La Leishmaniosi», sottolinea Silvia Macelloni, «è una malattia talmente diffusa da rappresentare una vera preoccupazione per l’Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha messo a punto un piano internazionale di sorveglianza per controllarla». Il dimagrimento, la stancabilità, la forfora sul pelo, la perdita di pelo, la crescita abnorme delle unghie, la comparsa di sangue dal naso e l’ingrossamento dei linfonodi sono i segni clinici dell’insorgere della malattia nel cane. Nei casi più gravi, il pet, che della malattia resterà sempre portatore, può sviluppare anche una forma di nefropatia con perdita di proteine con le urine. Questa può trasformarsi in insufficienza renale cronica dall’esito mortale, o l’uveite, una patologia oculare che può portare alla perdita della vista.
Nell’uomo il trattamento contro la Leishmaniosi è efficace
Il cane malato di Leishmaniosi infetta l’uomo non direttamente, ma attraverso la puntura del pappatacio. Nella maggior parte dei casi, l’infezione risulta del tutto asintomatica e solo in una piccola parte della popolazione si manifesta la malattia. Sono circa 100 i casi annui di Leishmaniosi viscerale, molti di più quelli di forme cutanee più benigne. I soggetti più a rischio sono i bambini e gli immunodepressi. Nell’uomo il trattamento terapeutico si è dimostrato efficace nel 98% dei casi. La diagnosi precoce permette di curare i pazienti in pochi giorni.
La malattia di Lyme può causare gravi complicanze nell’uomo e nel pet
La malattia di Lyme, invece, «è una patologia che, se non diagnosticata e gestita correttamente, può causare complicanze molto gravi sia nell’uomo sia nell’animale». Nel pet produce sintomi come febbre, malessere generalizzato e dolori articolari. Nell’uomo, se non trattata con antibiotici, può causare febbre, dolori muscolari, gonfiore alle articolazioni, anomalie del sistema di conduzione elettrica del cuore e in seguito problemi associati a disfunzioni cerebrali e nervose.
Chi contattare quando si trova un animale per strada
Quindi non abbandonare gli animali è una vera forma di prevenzione a vantaggio della salute pubblica. Ma se si trova un animale per strada? «È sempre consigliato contattare la polizia municipale del Comune competente, il servizio veterinario dell’Asl, l’Ente protezione animali (Enpa) o una delle associazioni di volontari che si occupano di animali abbandonati nella zona. Si chiede un intervento», spiega Silvia Macelloni, «a seguito del quale si verificherà se l’animale è microchippato o meno per contattare l’eventuale famiglia. Se il cane invece non dovesse risultare microchippato, sarà affidato alle cure necessarie e successivamente potrà essere disponibile per l’adozione».
Un selfie contro l’abbandono
Tuttavia ogni anno in Italia si stima siano abbandonati una media di 80mila gatti e 50mila cani, con punte massime di animali abbandonati nel periodo estivo (25-30%). Ed è proprio in questa stagione che le campagne antiabbandono sono più numerose. MSD Animal Health, per esempio, ha lanciato in collaborazione con l’Enpa l’iniziativa interattiva online #NOABBANDONO2020. Sul sito www.noabbandono2020.com è stato allestito, fino al 15 luglio, uno speciale set fotografico digitale interattivo in cui ci si può scattare un selfie insieme al proprio amico a quattro zampe. I partecipanti, registrandosi, ricevono lo scatto tramite email da condividere sui propri social con l’hashtag #noabbandono2020. «Per noi la lotta contro l’abbandono degli animali è una causa importantissima», il commento di Simona Viola, BU Director Companion Animals MSD Animal Health Italia, «ed è per questo che con orgoglio portiamo avanti da anni campagne di sensibilizzazione su questo tema, purtroppo ancora molto attuale».
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