Avevo da poco avuto Angelica, la mia primogenita, quando un giorno all’improvviso, appena terminato di allattarla, ho iniziato ad avvertire un mal di stomaco acuto e molto doloroso. Non avevo idea di cosa potesse averlo provocato: non avevo mangiato niente di particolare, né era accaduto alcunché che potesse in qualche modo essere collegato, quindi mi sono subito messa in allarme, e senza perdere tempo ho fissato un appuntamento per una gastroscopia. Che ha svelato subito il mistero: si trattava di una gastrite provocata dal reflusso gastroesofageo, un disturbo che si verifica quando i succhi gastrici risalgono lungo l’esofago danneggiandone la mucosa che lo riveste all’interno.
La cura è stata efficace
Lo specialista mi ha prescritto una cura a base di gastroprotettori e inibitori di pompa protonica, che ho iniziato subito a seguire convinta che sarebbero stati sufficienti per fronteggiare il problema. E infatti per qualche anno sono andata avanti così, senza che si verificassero ulteriori episodi allarmanti nonostante, di tanto in tanto, soffrissi di nausee e laringotracheiti, con mal di gola e abbassamenti di voce; però non mi veniva in mente di collegare questi sintomi al mio precedente disturbo. Accadeva soprattutto in primavera e in autunno, vale a dire con i cambi di stagione. Ma in linea di massima, mi sembrava di tenere tutto tranquillamente sotto controllo.
Sul palco con il cortisone
È stato qualche anno dopo che il problema gastrico si è riaffacciato all’improvviso: era la sera di Ferragosto e dovevo esibirmi sull’isola di Ponza quando, soltanto poche ore prima, mi sono ritrovata quasi completamente afona. In quel periodo conducevo una vita un po’ irregolare, soprattutto erano sballati gli orari e l’alimentazione, il che rendeva la digestione piuttosto difficoltosa: logico che il reflusso tornasse a farsi sentire. Nonostante fossimo in pieno periodo festivo, fortunatamente il mio medico si è reso reperibile e mi ha prescritto una cura di cortisone per tamponare momentaneamente il problema alla voce e mettermi in condizione di affrontare la mia serata. Nei giorni successivi, una nuova gastroscopia ha ribadito un reflusso sempre piuttosto consistente, quindi soggetto a ripresentarsi, specie nei periodi in cui i miei stili di vita non sarebbero stati regolari. E a chiudere il cerchio è stato il foniatra Franco Fussi, a cui mi sono rivolta per sottopormi anche a un controllo alle corde vocali: lo specialista ha riscontrato un lieve arrossamento e una disidratazione causati proprio dagli acidi gastrici che risalivano fino alla gola. Mi ha quindi informata che i farmaci erano sicuramente necessari, ma non bastavano: dovevano essere abbinati anche un’alimentazione molto più curata.
Ho modificato la dieta
Perciò, mi ha consigliato pasti non abbondanti e frequenti che mi consentissero di non restare mai a stomaco vuoto, di limitare le quantità di cibi come il cioccolato, il caffè o
alcuni tipi di frutta e verdura che stimolano i succhi gastrici e quindi il riattivarsi del reflusso, di eliminare fritti e alcolici. E io ho seguito tutto alla lettera, cercando di non privarmi di niente, ma facendo estrema attenzione a quantità, qualità e regolarità degli orari.
Mangio prima degli spettacoli
Adesso, contrariamente a quanto si usa nel mio ambiente, quando ho una serata mangio prima, invece di andare a cena dopo lo spettacolo e poi a dormire subito dopo. Al ristorante, se i piatti più appetitosi mi sembrano pesanti, sono capace di scegliere riso in bianco e pollo alla griglia. E non appena si presenta qualche avvisaglia di reflusso ricorro ai farmaci che mi sono stati prescritti: mi accade, come dicevo, particolarmente durante i cambi di stagione, ma anche quando sto vivendo un periodo di tensione o, al contrario, quando mi rilasso dopo aver portato a termine un impegno consistente, proprio come quelli che vengono colpiti dal mal di testa nel weekend! Naturalmente mi sottopongono periodicamente a controlli e gastroscopie. Ogni tanto incappo ancora in qualche episodio di nausea, ma ho imparato che dal reflusso non si può guarire completamente. Però con alcuni accorgimenti lo si può arginare e tenere sotto controllo. E conviverci serenamente.
Alessandra Drusian (testimonianza raccolta da Grazia Garlando per OK Salute e Benessere)
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