Da adolescenti è vissuto come un dramma: quel maledetto brufolo che spunta all’improvviso magari proprio quando dobbiamo uscire con gli amici. Per combatterli si prova di tutto e ciascuno di noi ha tentato metodi scientifici o i classici consigli. In realtà ora una nuova ricerca scientifica li riabilita: i brufoli potrebbero garantire una pelle più giovane e senza rughe più a lungo e anche rallentare l’invecchiamento generale.
Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Investigative Dermatology, è stato condotto da Simone Ribero del King’s College di Londra. Per ottenere questo risultato sono stati messi sotto osservazione più di 1200 gemelli, che partecipavano alla ricerca TwinsUK. È stato chiesto loro di dare informazioni sulla propria pelle. In particolare se avessero avuto i brufoli da teenager.
I ricercatori del King’s College hanno poi analizzato il Dna dei gemelli e osservato che chi da giovane aveva sofferto di acne ha un Dna naturalmente più protetto dall’invecchiamento, in quanto aveva i telomeri – le estremità protettive dei cromosomi – più lunghi. Ma c’è di più: la loro pelle risulta visibilmente più giovane, più liscia e con meno rughe rispetto a quella dei coetanei che non hanno sofferto di acne.
«I telomeri più lunghi – spiega la dottoressa Veronique Bataille, tra i principali autori della ricerca e dermatologa del Department of Twin Research and Genetic Epidemiology – sono uno dei fattori che spiegano la protezione contro l’invecchiamento prematuro della pelle nelle persone che hanno sofferto di acne».
«Per tanti anni – spiega Ribero – nella normale pratica clinica noi dermatologi abbiamo visto che i pazienti con una storia di acne alle spalle hanno pelle più giovane e con meno rughe; adesso si comincia a comprenderne il motivo».
Francesco Bianco
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