Benessere

5 falsi miti sull’invecchiamento: cervello, sesso, sport, sonno e fumo

Troppo spesso ci si lascia invecchiare credendo a vecchie credenze che sono state smentite dalla scienza. Ecco le più diffuse

L’invecchiamento è la migliore delle due opzioni possibili. Un vecchio adagio cerca di consolare chi diventa sempre più grande di età. Le stime dell’ONU parlano di un raddoppio del numero delle persone con più di 60 anni entro il 2050. Se questo da una parte è una buona notizia, dall’altra impone alcune scelte. Cominciamo con il cercare di dire la verità su alcuni falsi miti legati proprio a questa ormai lunga stagione della vita.

Il declino fisico è inevitabile

Ovviamente questa frase contiene una parte di verità. Man mano che invecchiamo, il nostro corpo mostra tutto il deterioramento di anni di uso. L’altra parte della verità ci spiega però che questo deterioramento può essere rallentato anche di molto.

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Le linee guida dell’OMS spingono per aumentare l’attività fisica e migliorare la dieta, puntando soprattutto su frutta e verdura. Già queste due azioni permettono di rallentare l’invecchiamento cellulare. Un consiglio che è stato evidenziato anche in uno studio è quello di smettere di accettare la situazione. In un certo senso bisogna ribellarsi agli anni che passano. Condurre uno stile di vita “da vecchi” insomma fa invecchiare. Per rimanere nell’ambito degli slogan, si può dire che age is an attitude, cioè che l’età è un’attitudine.

Invecchiamento e sport: chi è molto anziano non deve fare esercizio

Non c’è niente di più sbagliato. Continuare a fare attività fisica, naturalmente calibrata sulle proprie possibilità, aiuta ad aumentare la forza muscolare, riduce i depositi di grasso e migliora la salute mentale.

Troppe persone sono invece convinte che raggiunta una certa età, ci si debba mettere il cuore in pace e si debba smettere di dedicarsi al movimento.

Invecchiamento e sonno: le persone anziane non hanno bisogno di dormire molto

È sicuramente vero che alcuni disturbi e malattie che colpiscono principalmente nella terza età disturbano il sonno. Prendiamo ad esempio i dolori che possono essere causati dall’artrosi o dall’osteoporosi. Altri problemi possono causare difficoltà respiratorie. Ci possono essere anche conseguenze dalle medicine che si assumono.

In realtà però gli esperti sostengono che le persone tra i 61 e i 64 anni devono dormire tra le 7 e le 9 ore e quelle più grandi tra le 7 e le 8.

La verità è che gli anziani sopportano meglio le conseguenze della privazione del sonno. Questo però è dovuto al loro stile di vita. La stragrande maggioranza di loro non lavora e non ha necessità di essere particolarmente attento durante la giornata. In più è abbastanza comune che un anziano si conceda più facilmente un riposino pomeridiano rispetto a una persona più giovane.

Il cervello rallenta

Sicuramente con l’età si va incontro al declino cognitivo. Il rischio di sviluppare demenze aumenta infatti con l’invecchiamento, anche se può colpire presto. Ma nonostante i numeri siano in aumento, la stragrande maggioranza degli anziani non soffre di demenza.

Inoltre soffrire di declino cognitivo non vuol dire per forza sviluppare una forma di demenza come l’Alzheimer.

Evitare però di farsi trovare con diversi fattori di rischio quando si invecchia può decisamente fare la differenza. Ad esempio stare in forma ed evitare il diabete di tipo 2, non fumare, tenere sotto controllo la pressione sono tutte attività che possono aiutare a star meglio anche di testa nella terza età. Anche restare attivi mentalmente e dedicarsi a hobby e passioni sono tutti consigli per rallentare l’inevitabile declino cognitivo.

Ormai è inutile smettere di fumare

Altro falso mito, sconfessato da diversi studi. Non si è mai troppo vecchi per smettere di fumare. Come ormai è noto gli effetti dello smettere di fumare arrivano già poche ore dopo averlo fatto.

Invecchiamento e sesso: davvero non si fa più?

Molte persone sono convinte che man mano che si diventa anziani, si perda il desiderio sessuale e gli organi sessuali perdano la loro capacità. È sicuramente vero che il rischio di soffrire di disfunzione erettile. Per molti però questo disturbo non è insormontabile. Va ricordato che da molti anni esistono le cosiddette pillole dell’amore che possono efficacemente superare questi problemi.

Le donne con la menopausa possono perdere la capacità naturale di lubrificazione anche quando sono eccitate. Anche in questo caso i ginecologi possono offrire soluzioni assolutamente efficaci.

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Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
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