Durante il primo trimestre di gravidanza la donna può sottoporsi al NIPT (Non Invasive Prenatal Test) o Test del DNA fetale, una tecnica di diagnosi prenatale non invasiva basata sull’analisi del DNA presente nel sangue materno (che in parte è DNA della madre e in parte è quello del feto).
Il DNA fetale è nel sangue della mamma
A partire dai primi tre mesi di gravidanza, nel circolo sanguigno della futura mamma è già presente il DNA di origine fetale: questo può essere “prelevato” in maniera non invasiva e analizzato per individuare eventuali anomalie e patologie del nascituro.
Quando e perché viene fatto?
Il test calcola il rischio presunto di alcune anomalie cromosomiche importanti: quali? E soprattutto, quando viene eseguito questo esame? Ce lo spiega Marinella Dell’Avanzo, ginecologa di Humanitas San Pio X di Milano.
Chiara Caretoni
TI POTREBBERO INTERESSARE ANCHE
Test genetici e gravidanza: quando farli
Sindrome di Down: storie di autonomia