Le vacanze estive sono un momento atteso da bambini e adolescenti per rilassarsi, divertirsi e staccare dalla routine scolastica. Allo stesso tempo, per i genitori può non essere semplice adattarsi ai nuovi ritmi estivi, conciliando il lavoro e le proprie esigenze con quelle dei figli in vacanza. Martina Migliore, psicoterapeuta e Direttrice Formazione e Sviluppo di Serenis, centro medico online per il benessere mentale, dà alcuni consigli per riuscirci al meglio.
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Perché è importante mantenere una routine
«La parola d’ordine è sempre routine. Il fatto che le giornate siano scandite in modo diverso non costituisce un problema di per sé. È invece molto importante tentare di mantenere una routine per quanto possibile prevedibile, che dia al bambino dei confini all’interno dei quali muoversi e che sappia offrirgli un contesto accogliente ma fermo, dove sia in grado di comprendere cosa succede e possa discernere cosa può fare da cosa no. Per i bambini è importante avere una buona prevedibilità di base, non necessariamente routine identiche in tutti i luoghi della loro vita. Le abitudini non sono una fonte di rigidità in generale bensì, se dosate con saggezza, una direzione della quale i nostri figli hanno bisogno per crescere», spiega Martina Migliore.
Trovare il giusto equilibrio quando i figli sono in vacanza
«Se è vero che durante la quotidianità estiva i ritmi rallentano, consentendo anche una certa elasticità, ove possibile, degli orari, allo stesso tempo è fondamentale ricordarsi che le routine stabilite devono seguire le necessità familiari, così da far coesistere i bisogni del bambino con le esigenze dei genitori. In questo modo, si eviterà che il periodo delle vacanze diventi molto più stressante per entrambe le parti nel tentativo di far combaciare tutto forzatamente».
Figli in vacanza: una maggiore libertà può suscitare noia e nervosismo
Venendo meno il contesto scolastico, è naturale che il bambino sperimenti una maggiore sensazione di libertà. «La scuola rappresenta un contesto normativo importante per il bambino, in grado di fornirgli una routine simile al lavoro per gli adulti. Di fatto, è una delle attività che impegna i bambini per più tempo nel corso della giornata. Fra le mura scolastiche, infatti, sperimentano regole, frustrazioni, confronto fra pari e rapporto con l’autorità degli insegnanti. Grazie a questo hanno la possibilità di ‘ritagliarsi’ un posto fra le regole del mondo e di prevedere il proprio ambiente, rendendolo meno caotico», continua Martina Migliore.
Esiste il rischio che una maggiore libertà in casa susciti nel bambino sensazioni di noia e nervosismo, che potrebbero sfociare in capricci difficili da gestire. «Il contesto familiare, soprattutto nel periodo estivo, è più accogliente rispetto a un’aula scolastica e perciò, per una sua natura, ‘manchevole’ di elementi restrittivi in grado di dare delle direzioni importanti. In una situazione simile, dove l’adulto incarna il riferimento normativo, è naturale che il bambino sia più richiedente e oppositivo. In questi casi, il consiglio è quello di non lasciare andare ogni abitudine durante le vacanze estive, mantenendo una routine minima ma solida che renda prevedibile anche il periodo estivo più rilassato».
Figli in vacanza: anche i momenti “di vuoto” sono occasioni di crescita
Tuttavia, il tempo dei bambini non va riempito a tutti i costi. È un bene che ci siano anche dei momenti “di vuoto”, che sono utili per sviluppare l’autonomia e stimolare la creatività. Ad esempio, «lasciando delle aree di casa delle quali il bambino possa prendere possesso e dove possa gestirsi, scegliendo insieme ai genitori dei giochi da fare da solo. Sarà un’occasione di crescita e responsabilità importante, come anche di piccolo distacco dai genitori», afferma Migliore.
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