La dermatite atopica, chiamata anche eczema atopico, è una patologia infiammatoria della cute, non contagiosa e ad andamento cronico, che causa secchezza cutanea (xerosi), vescicole ed eruzioni su aree più o meno estese del corpo, accompagnate da un prurito molto intenso.
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Dermatite atopica nei bambini
A soffrire di dermatite atopica sono soprattutto i bambini, con un’incidenza che arriva al 30% nella fascia 0 – 14 anni. Nei piccoli atopici la dermatite colpisce solitamente le parti convesse del corpo, cioè le pieghe dei gomiti e delle gambe o dietro le orecchie. Fortunatamente, nella maggior parte dei casi regredisce con la pubertà, quando il sistema immunitario è completamente assestato. Quando però la situazione non si risolve spontaneamente, o quando l’esordio avviene dopo i 30 anni (tra il 2 e il 5% della popolazione), il disturbo solitamente è più severo e persistente e può arrivare a creare un grande disagio psicologico per il malato.
Dermatite atopica negli adulti
Negli adulti le manifestazioni eczematose compaiono prevalentemente su parti molto visibili come la nuca, il collo, il décolleté, ma anche il viso. La pelle, sempre più disidratata, piano piano tende a squamarsi, determinando una forte sensazione di prurito che a volte non lascia dormire. Il grattamento che ne segue causa poi lichenificazione, un processo patologico che porta a ispessimento cutaneo, colorito grigiastro e microfissurazioni. Le lesioni, rappresentando un ottimo terreno per la proliferazione batterica, possono andare ulteriormente ad aggravare il problema favorendo complicazioni di tipo infettivo.
Cause e fattori di rischio
Le cause della dermatite atopica non si conoscono. La componente genetica gioca però un ruolo importante: è, infatti, il principale fattore predisponente. Esistono, però, fattori che favoriscono la slatentizzazione, cioè quando una malattia da latente diventa manifesta. Tra questi ci sono due fenomeni tipici dei Paesi sviluppati: smog e igiene eccessiva. È ormai noto, infatti, che i problemi della pelle sono più frequenti nei grandi centri urbani inquinati. Meno conosciute, ma non meno dannose, sono invece le conseguenze di un eccesso di pulizia personale, che provocano la rimozione del film idrolipidico della pelle e il peggioramento della secchezza cutanea. Le donne, come in tante altre malattie, hanno una tendenza leggermente superiore degli uomini a sviluppare la dermatite atopica. Tanto fa anche l’età della madre: più una mamma è “anziana”, maggiore è il rischio per il bambino di essere predisposto alla dermatite atopica.
Terapie per la dermatite atopica
Non esistono trattamenti miracolosi in grado di eliminare definitivamente la dermatite atopica. Tuttavia, se si seguono accorgimenti quotidiani, si possono ottenere dei buoni risultati. Naturalmente sarà il dermatologo, a seguito dell’esame obiettivo e dell’indagine anamnestica, a consigliare la terapia più appropriata, in base all’età del paziente e ai sintomi. In fase acuta, quando è necessario spegnere l’infiammazione e alleviare il prurito, la terapia d’attacco è generalmente cortisonica, sotto forma di crema. Solo in presenza di complicazioni infettive viene associata anche una terapia antibiotica con claritromicina in forma orale, topica o entrambe. Talvolta vengono usati immunosoppressori topici come il tacrolimus, che però non è ben tollerato da tutti. Quando i sintomi iniziano a regredire si possono provare la fototerapia (raggi Uvb a banda stretta, da effettuare due-tre volte alla settimana) o il laser a eccimeri (da effettuare una volta alla settimana).
Dermatite atopica sulle palpebre
Quando la dermatite atopica colpisce il viso, le palpebre sono indicate dai pazienti come uno dei punti maggiormente fastidiosi e problematici.
Il farmaco biologico
Approvato a settembre 2017 dalla Commissione europea, si attende ora il suo arrivo anche in Italia. È il dupilumab, il primo farmaco biologico destinato agli adulti con dermatite atopica da moderata a severa. Si tratta di un anticorpo monoclonale umano, specificamente disegnato per inibire l’attività di due proteine chiave, IL-4 e IL-13, considerate le principali responsabili dell’infiammazione cronica. Dai numerosi trials clinici è emerso che il farmaco, associato a corticosteroidi topici, porta a un miglioramento della gravità della malattia, soprattutto in termini di riduzione delle lesioni cutanee e del prurito, con ricadute positive dirette sulla qualità di vita.
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I prodotti da usare dopo l’esposizione solare
Durante la stagione più calda la dermatite atopica tende a entrare in una fase di remissione, grazie all’effetto benefico dei raggi ultravioletti. Però anche in questo periodo la pelle va mantenuta sempre ben idratata. Si può optare per le creme a preparazione galenica, cioè prodotte dal laboratorio della farmacia su indicazione del dermatologo. Sono da preferire preparati a base di pantenolo, vitamina E, acido ialuronico, con l’aggiunta di burro di karitè, che rende la crema piacevole al tatto. Gli emollienti vanno applicati almeno una volta al giorno, preferibilmente subito dopo il bagno o la doccia (con detergenti ipoallergenici), che dovranno essere molto brevi, tiepidi e non troppo frequenti.
Con la dermatite atopica non indossare vestiti sintetici
Gli indumenti dovrebbero essere solo di cotone o lino, perché tessuti come lana e sintetici possono irritare la pelle già ipersensibile. Meglio ancora sarebbe optare per il cotone certificato, per non rischiare di acquistare quello trattato con acidi (generalmente made in China). Nei bambini, non usare indumenti stretti o troppo pesanti per evitare una
sudorazione eccessiva.
Idrata la pelle anche con gli integratori
Cicli di supplementi alimentari a base di acidi grassi Omega 3 e 6 e acido ialuronico possono aiutare la pelle secca, grazie al loro potere idratante. L’azione antinfiammatoria dell’olio essenziale di ribes nero, invece, può essere un buon coadiuvante per ridurre arrossamenti e irritazioni cutanee.
Esponiti al sole, ma con moderazione
I raggi solari sono un rimedio naturale molto efficace, perché rallentano le reazioni del sistema immunitario e regolarizzano il ricambio delle cellule. L’esposizione va tuttavia evitata nelle ore più calde (dalle 11 alle 17) e durante le fasi acute della malattia.
Con la dermatite atopica puoi andare alle terme e al mare
L’acqua marina ha un effetto benefico sulla pelle perché favorisce il rinnovo cellulare. Quando però i bagni in acqua salata sono impossibili a causa del bruciore per le lesioni e per gli esiti da grattamento, possono venire in aiuto le acque termali, che hanno proprietà antinfiammatorie, lenitive ed emollienti, e sono prive di controindicazioni.
Evita il più possibile gli agenti irritanti
L’atopico dovrebbe tenersi alla larga da tutti quegli agenti che possono stimolare iperreattività. Bando, quindi, al fumo e a tutti quegli oggetti che possono accumulare polvere, come moquettes e tappeti, soprattutto in camera da letto, e peluche non lavabili.
Cosa succede quando si fa sport con la dermatite atopica
Complicato diventa anche fare sport, considerando che con il sudore il prurito aumenta, riacutizzando la patologia, e in alcune discipline (come il nuoto) le persone si sentono a disagio nel doversi svestire.