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Aspirina: in gravidanza previene la gestosi

L'acido acetilsalicilico previene il rischio di sviluppare la preeclampsia, una malattia che colpisce le donne incinte con un aumento della pressione sanguigna e un’alterazione della funzionalità renale

L’aspirina? Un’efficace arma di prevenzione. Uno studio del King’s College Hospital di Londra, pubblicato sul New England Journal of Medicine, ha rivelato che l’acido acetilsalicilico a basso dosaggio aiuta a tenere lontana una delle complicazioni più gravi della gravidanza, la preeclampsia.

Cos’è la preeclampsia

La preeclampsia (o gestosi) è un disturbo che può comparire dopo la ventesima settimana di gestazione e si presenta con un aumento improvviso della pressione sanguigna e un’alterazione della funzionalità renale, con un’elevata concentrazione di proteine nelle urine. Sebbene colpisca solo l’1-2% delle donne incinte, la preeclampsia è considerata una delle più frequenti cause di mortalità materna e perinatale.

In cosa può evolvere la preeclampsia?

Questo disturbo, che può provocare il distacco della placenta, un’insufficienza renale acuta, un edema polmonare e un’emorragia cerebrale, può evolversi in eclampsia, una condizione estremamente grave che si manifesta con scompenso cardiacodolori toracici importanti, edemi e crisi epilettiche. Può dare origine anche alla sindrome HELLP, che oltre a tutti i sintomi dell’eclampsia, presenta anche la comparsa di emolisi, cioè la rottura di globuli rossi che causa una forte anemia e una riduzione della quota piastrinica nel sangue, che espone la donna a emorragie. È una sindrome estremamente rara.

Lo studio del King’s College Hospital 

I ricercatori inglesi hanno preso in esame 1620 donne predisposte alla preeclampsia, in 13 reparti di maternità tra Regno Unito, Spagna, Italia, Belgio, Grecia e Israele. Le volontarie sono state suddivise casualmente in due gruppi distinti: il primo è stato trattato con 150 mg di aspirina al giorno dall’undicesima alla quattordicesima settimana di gestazione fino alla trentaseiesima, mentre il secondo ha ricevuto un placebo.

I risultati

Nel gruppo sottoposto alla terapia con aspirina, i casi di preeclampsia sono stati 13 (1,6%), mentre nel gruppo con placebo sono stati 35 (4,3%). L’acido acetilsalicilico, quindi, ha dimostrato di poter abbassare il rischio di preeclampsia in maniera considerevole.

Un ottimo traguardo

La terapia con aspirina a basso dosaggio aveva già dimostrato di essere un’arma efficace per la prevenzione della preeclampsia, tanto da venire incoraggiata dai ginecologi stessi. Ora, con questo studio, si è scoperto che a beneficiare dell’acido acetilsalicilico in gravidanza non sono solo le donne sane ma anche quelle considerate ad alto rischio.

Gruppo San Donato

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