Si avvicina l’estate, si avvicinano le ore in spiaggia sul lettino o sotto l’ombrellone, si avvicina l’esposizione ai raggi del sole. Secondo uno studio internazionale IPSOS condotto in collaborazione con la George Washington University che ha coinvolto circa 20.000 persone tra i 15 e i 65 anni, solo la metà della popolazione mondiale fa uso di schermi solari e si sottopone a una visita di controllo dermatologica almeno una volta l’anno. In Italia, nello specifico, solo 1 cittadino su 2 si protegge sotto il sole e solo il 40% usa una crema con alto fattore protettivo.
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L’iniziativa con visite gratuite
I dati parlano chiaro: bisogna sensibilizzare ancora molto la popolazione su come comportarsi sotto il sole e su come prevenire i tumori della pelle. Nasce con questo intento la Giornata nazionale della prevenzione del tumore cutaneo del 18 maggio. In questo giorno La Roche-Posay rinnova il suo impegno nell’ambito della sensibilizzazione e grazie alla partnership la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT) e la Società Italiana di Dermatologia e Venereologia e Malattie Sessualmente Trasmesse (SIDeMaST) offre la possibilità di effettuare visite gratuite dei nei in tutte le strutture LILT aderenti all’iniziativa.
Numero verde
Per conoscere la sede più vicina degli ambulatori LILT e prendere appuntamento è sufficiente chiamare il numero verde SOS LILT 800 998877, attivo dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 15.
Prevenzione
Il modo più efficace per combattere il melanoma, infatti, è la prevenzione (scopri qui i consigli dell’esperto). La diagnosi precoce rappresenta il più efficace strumento per il suo controllo clinico-prognostico. E, se individuato in fase iniziale, nel 90% dei casi può essere sconfitto.
L’importanza della visita annuale
«Il melanoma è uno dei principali tumori che insorge in età adulta e costituisce in Italia il terzo tumore più frequente in entrambi i sessi al di sotto dei 50 anni» sottolinea Ketty Peris, docente di Dermatologia all’Università Cattolica di Roma e presidente di Euromelanoma Italia. «Lo studio mostra quanto siano ancora radicati i comportamenti non corretti durante l’esposizione al sole. E quanto sia sottovalutata l’importanza della protezione, oltre che della programmazione di visite specialistiche regolari in soggetti a rischio».
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