Foto, video e installazioni che mostrano la realtà da un punto di vista nuovo, spiazzante, per comunicare come la visione del mondo di una persona malata possa essere diversa da quella ordinaria. È questa l’anima della mostra New Perspective, che alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma dall’8 novembre fino al 2 dicembre si impegna a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla lotta contro i tumori del sangue, con particolare attenzione al mieloma multiplo.
A sostegno dei pazienti e della ricerca
Lo scopo è benefico: i proventi ricavati dalla vendita del catalogo oltre alla donazione di 2€ per ciascun biglietto emesso dalla Galleria durante il periodo della mostra, saranno devoluti a sostegno di progetti AIL destinati ai pazienti e alla ricerca contro il mieloma. L’Associazione italiana contro le Leucemie, linfomi e mieloma ONLUS, ha realizzato la mostra con il supporto di Takeda, con il patrocinio del Comune di Roma, della Società Italiana di Ematologia (SIE) e della Fondazione GIMEMA onlus.
Che cos’è il mieloma?
Il mieloma è un tumore del sangue che colpisce il midollo osseo. È caratterizzata da importanti alterazioni a carico delle plasmacellule, che in condizioni normali producono e liberano anticorpi (immunoglobuline) che combattono le infezioni. Le plasmacellule proliferano in maniera incontrollata e danno origine al tumore che può essere diagnosticato proprio grazie alla presenza dell’aumentata quantità di un unico tipo di immunoglobulina (Ig), nota come componente monoclonale (CM), rilevata nel siero e/o nelle urine del paziente.
Il mieloma nella popolazione
È una malattia dell’adulto la cui frequenza aumenta con l’avanzare dell’età: l’insorgenza è intorno ai 60 anni ed una patologia leggermente più diffusa negli uomini rispetto alle donne. In Italia le stime relative al 2016 parlano di poco più di 2.700 nuovi casi di mieloma ogni anno tra le donne, e circa 3.000 tra gli uomini.
Cause e prevenzione
«Le cause del mieloma multiplo non sono ancora del tutto note – spiega Sergio Amadori, presidente di AIL e professore onorario di ematologia all’Università degli Studi di Roma Tor Vergata – In quanto alla prevenzione non si sa nulla, valgono le medesime regole che regolano una vita sana».
Terapie
Traguardi notevoli sono stati raggiunti in questi ultimi anni per quel che riguarda la cura, e quindi l’aspettativa di vita. «Questo tipo di tumore ha visto un particolare fiorire sia della ricerca in campo genomico, con le tecnologie del nuovo sequenziamento genico, sia delle nuove terapie – sottolinea Massimo Offidani, dirigente Medico Clinica di Ematologia, AOU Ospedali Riuniti di Ancona – Mentre negli anni Ottanta la sopravvivenza media dei pazienti era di circa 36 mesi, ora si assiste a un’aspettativa di vita che va verso i 7 anni e più. La malattia, può comunque essere controllata bene per un tempo molto lungo, anche se poi avrà delle ricadute. Con le condivisioni dei nuovi farmaci stiamo andando verso un traguardo ambizioso: quello della guarigione totale, senza pericolo di recidive, del paziente».
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