Una dieta con pochi grassi può aumentare il rischio di morte prematura di un quarto. È questo il risultato di un imponente studio australiano, condotto dalla McMaster University e pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica The Lancet.
I ricercatori hanno analizzato i dati di 135.000 adulti e hanno scoperto che chi tra loro ha “tagliato” i grassi hanno una vita più corta rispetto a chi ha continuato a mangiarli.
Perché avviene questo?
La risposta degli scienziati è netta: coloro che evitano di mangiare grassi, generalmente li sostituiscono con carboidrati come pane, pasta e riso. In questo modo lasciano fuori dalla loro dieta nutrienti importanti.
I carboidrati sono i veri nemici
Un’alimentazione carica di carboidrati è tra le più nocive, tanto che aumenta del 28% il rischio di morte prematura.
I ricercatori australiani hanno presentato il loro studio – che si basa su ricerche fatte in 18 Paesi diversi – è stato presentato al Congresso della Società Europea di Cardiologia di Barcellona.
I risultati sono stupefacenti
Una bassa assunzione di grassi saturi aumenta del 13% le possibilità di morte prematura. I grassi saturi sono quelli da sempre ritenuti tra i più pericolosi per la nostra salute, perché fanno impennare i valori di colesterolo e trigliceridi.
30 grammi al giorno di grasso
Mangiare molti grassi di tutti i tipi abbassa il rischio di morte prematura addirittura del 23 per cento. La ricerca consiglia di assumere il 35% di calorie proprio dal grasso. Per gli uomini significa 30 grammi al giorno, per le donne 20. Chi invece mangia più del 60% delle proprie calorie dai carboidrati ha un alto rischio di morte prematura.
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