Alimentazione

Taccole: i legumi ricchi di fibra che fanno bene all’intestino

Più simili alle verdure che ai legumi, i piattoni sono alimenti di stagione da portare in tavola stufati, con il pomodoro oppure i gamberi

Conosciute anche come piattoni, per la loro forma piatta e larga, o più volgarmente come «piselli mangiatutto», le taccole sono dei legumi primaverili ed estivi di cui non si butta via niente. Nel senso che, a differenza dei piselli comuni o di altre leguminose, della taccole si mangia tutto, compreso il baccello. Da provare soprattutto in padella con il pomodoro, stufate oppure in sugo con i gamberi.

Taccole: fonte di fibra

Abbiamo appena detto che le taccole appartengono alla famiglia dei legumi. Tuttavia, dato che si mangiano insieme al baccello, da un punto di vista nutrizionale sono molto più simili a delle verdure, perché povere di proteine e calorie, ma ricche di acqua e fibra. Inoltre, contengono buone quantità di sali minerali, come potassio, fosforo e calcio, e vitamine, del gruppo B (B1, B2, B3 e B9), C e provitamina A.

Gruppo San Donato

Profilo nutrizionale delle taccole

Una porzione da 100 grammi di taccole fresche e crude apporta circa 18 calorie, così suddivise:

  • 48% carboidrati
  • 47% proteine
  • 5% lipidi

Perché inserire le taccole nella dieta

L’alto contenuto di fibre rende i piattoni alleati della salute gastrointestinale. Questi legumi, infatti sono un alimento molto valido per regolarizzare l’attività dell’intestino e aumentare il senso di sazietà. Se a questo si aggiunge il fatto che hanno un basso apporto calorico, il risultato è un cibo ideale per chi vuole perdere peso. Ricordate di non consumare le taccole eccessivamente stufate perché le vitamine e i sali minerali in esse contenuti tendono a deteriorarsi a contatto con l’acqua e le alte temperature.

Come utilizzare le taccole in cucina

Come detto inizialmente, delle taccole non bisogna buttare via niente: i baccelli di questi legumi rappresentano circa il 70 % del loro peso e mangiarne solo il seme significherebbe acquistarli per buttarli nella spazzatura. «Per consumare i baccelli vanno comprati freschi e consumati prima possibile», ha spiegato a OK la scienziata ambientale esperta di sostenibilità Lisa Casali. «Già dopo alcuni giorni in frigo, infatti, aumentano la loro fibrosità. Con un coltello vanno eliminate le due estremità e i filamenti di chiusura di entrambe le parti laterali».

«Se freschissimi sono buoni tagliati a cubetti e saltati in padella con il sugo di pomodoro. Ma si possono sfruttare anche per fare creme, vellutate e brodi», continua l’esperta. «Basta cuocerli a vapore per qualche minuto e passarli nell’estrattore o in centrifuga».

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