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Sprechi alimentari: i consigli per evitarli

In Italia gettiamo in media 75 grammi di cibo al giorno. Ecco come comportarsi per mangiare consapevolmente

Ogni anno, in tutto il mondo, sprechiamo circa 2 miliardi di tonnellate di cibo e «si stima che gli sperperi dei consumatori ammontino addirittura a un terzo di tutte le pietanze preparate e servite sulle nostre tavole», commenta Fabio Iraldo, professore ordinario di Management presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Il problema, ovviamente, riguarda anche l’Italia: stando all’ultimo report di Waste Watcher International Observatory on Food and Sustainability, gettiamo in media 75 grammi di cibo pro capite al giorno. «Le persone, quindi, dovrebbero essere educate sulla necessità di adottare una “dieta sostenibile” e incentivate a ridurre al massimo gli sprechi alimentari», continua l’esperto.

Il 5 febbraio si celebra proprio la Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, ricorrenza nata per sensibilizzare le persone affinché gli sprechi alimentari si dimezzino entro il 2030 (uno tra gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’ONU).

Gruppo San Donato

Come fare per ridurre gli sprechi alimentari?

I 5 consigli anti-spreco di Uber Eats

  1. Una volta avviata la cottura di un piatto, è possibile spegnere i fornelli ed utilizzare il calore accumulato per una cottura passiva, sfruttando la dissipazione graduale che consente di continuare a cuocere senza sprecare energia.
  2. Di molte verdure soltanto il “frutto” è edibile, di altre, invece, lo è l’intera pianta. L’impronta ambientale della prima tipologia è molto superiore rispetto alla seconda, in quanto vengono scartate – e quindi sprecate – molte parti della pianta. Preferire le verdure interamente edibili aiuta a evitare questi sprechi.
  3. Esistono degli elementi che, pur essendo considerati “cibi”, sono strumentali alla cucina di altri piatti. Un tipico esempio sono i “condimenti” (come sale, zucchero e olio): questi andrebbero utilizzati sempre con grande parsimonia in virtù dell’impatto non irrilevante delle loro filiere.
  4. Per alcuni alimenti, come ad esempio la pasta, il consumo idrico della fase di cottura rappresenta un impatto sull’ambiente decisamente impattante. Quando l’acqua di cottura esaurisce la propria funzione, invece di gettarla, si potrebbe riutilizzare per la preparazione di altri piatti. Anche l’acqua utilizzata per lessare le verdure, peraltro ricca di sostanze nutritive e minerali, può essere impiegata come ingrediente per altre preparazioni.
  5. Quando si sceglie un prodotto, si sceglie sempre anche il packaging in cui esso è commercializzato. Optare per prodotti alimentari che hanno un packaging più “leggero”, oppure in materiali innovativi (ad esempio biodegradabile) oppure ancora composto di materiali riciclati, può contribuire a evitare lo spreco di materia.

Da Orsero 4 consigli per usare gli scarti dell’avocado

  1. Se la polpa dell’avocado è troppo matura, si può utilizzare per realizzare una maschera corpo e capelli nutriente. Come? Mescolando la polpa con 2 cucchiai di olio di mandorle e applicando il composto sulla pelle e sulla chioma. Si può tenere in posa per 10 minuti per poi risciacquare.
  2. Il seme dell’avocado può essere piantato in un vasetto d’acqua posizionato sotto al sole. Appena si saranno formate le radici, si può spostare in un vaso.
  3. I semi possono anche essere bolliti in acqua e riutilizzati per tingere di rosa i tessuti in cotone. Basta immergere nell’acqua ottenuta i capi da tingere e lasciare in ammollo.
  4. La buccia dell’avocato può fungere da scrub: con la parte interna della buccia, infatti, ci si può massaggiare delicatamente la pelle per un effetto levigante.

Conservare al meglio la carne: i consigli di Carni Sostenibili

Come conferma una recente pubblicazione dell’Osservatorio sugli sprechi alimentari del CREA, lo spreco domestico della sola carne si aggira intorno agli 11 grammi a settimana per famiglia (3% dello spreco medio). Ottimi dati, se confrontati con quelli relativi a frutta, verdura, cereali. Ciò è dovuto soprattutto a metodi di conservazione grazie ai quali è possibile contrastare il deterioramento del prodotto. Ecco, dunque, gli accorgimenti migliori da adottare, suggeriti da Carni Sostenibili.

  1. Appena acquistata, la carne fresca non confezionata va asciugata con carta assorbente prima di riporla in frigo. Questo è importante per eliminare l’eventuale sangue della carne (complice della crescita batterica).
  2. Conservare la carne fresca in frigo, riponendola in contenitori di vetro o plastica, nel ripiano più freddo. Utili anche i sacchetti alimentari sottovuoto. Da evitare, invece, carta stagnola o pellicola.
  3. La carne rossa e di maiale conservata in frigo può essere consumata anche dopo 3 giorni. La carne di pollo e di tacchino deve essere mangiata entro le 48 ore.
  4. La carne cotta congelata deve essere consumata entro e non oltre 1-2 mesi. La carne fresca congelata deve essere consumata a seconda della tipologia: suino 4 mesi, ovino 2-3 mesi, manzo intero 9 mesi, manzo a fette 4-6 mesi, salsiccia 1-2 mesi, pollo e tacchino interi 12 mesi, pollo e tacchino a pezzi 9 mesi.
  5. La carne va scongelata nella parte bassa del frigo, ponendola su un piatto. Se si tratta di pezzi grossi si deve scongelare il giorno prima, se sono pezzi piccoli dalla mattina stessa.
  6. La carne scongelata non cotta non può essere ricongelata.
  7. I salumi interi non possono essere congelati.

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Chiara Caretoni

Giornalista pubblicista, lavora come redattrice per OK Salute e Benessere dal 2015 e dal 2021 è coordinatrice editoriale della redazione digital. È laureata in Lettere Moderne e in Filologia Moderna all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha accumulato diverse esperienze lavorative tra carta stampata, web e tv, e attualmente conduce anche una rubrica quotidiana di salute su Radio LatteMiele e sul Circuito Nazionale Radiofonico (CNR). Nel 2018 vince il XIV Premio Giornalistico SOI – Società Oftalmologica Italiana, nel 2021 porta a casa la seconda edizione del Premio Giornalistico Umberto Rosa, istituito da Confindustria Dispositivi Medici e, infine, nel 2022 vince il Premio "Tabacco e Salute", istituito da SITAB e Fondazione Umberto Veronesi.
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