Dopo un brindisi con gli amici o un sorso di vino rosso tra un boccone e l’altro, può capitare di avvertire un mal di testa, con fitte e senso di “giramento”. Ciò accade indipendentemente dal grado alcolico, dalla provenienza e dalla qualità (che può essere ottima) della bevanda portata in tavola.
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Può trattarsi di intolleranza?
Sebbene gli spumanti, i vini bianchi e rossi, i prosecchi e gli champagne siano diversi per composizione e per processi di produzione, in linea generale se una persona accusa un’emicrania dopo aver bevuto un bicchiere di queste bevande alcoliche significa che è intollerante a una o più sostanze presenti in esse. Ciò significa che l’organismo di quell’individuo fa fatica a metabolizzare quel particolare componente.
I responsabili del mal di testa
«A essere sotto accusa non sono solo i solfiti, che vengono utilizzati nell’agroalimentare
come conservanti, ma anche le ammine biogene, cioè sostanze che si formano
nella fase di vinificazione» spiega Oliviero Rossi, componente del consiglio direttivo della Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica (SIAAIC).
Cosa sono le ammine biogene?
Le ammine biogene sono microrganismi presenti nell’ambiente e per questo motivo possono essere contenute in alimenti e bevande. La loro concentrazione è maggiore nei cibi a rapida deperibilità, soprattutto se fermentati e ricchi di particolari amminoacidi. Tra questi anche il vino.
Istamina e tiramina
«Alcune di esse, come ad esempio l’istamina e la tiramina, esercitano effetti negativi sulla salute dell’uomo, scatenando attacchi di emicrania ma anche eruzioni cutanee, nausea e difficoltà respiratorie».
Chiara Caretoni
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