Ciclicamente torna l’allarme salmonella, o come meglio dovremmo dire, salmonellosi. La salmonella è infatti il batterio responsabile della salmonellosi, che è tra le infezioni gastrointestinali più diffuse in Europa, Italia compresa.
In genere la causa principale è l’ingestione di alimenti contaminati durante la conservazione e la loro preparazione. I sintomi variano molto: possono essere modesti, ma anche particolarmente gravi, soprattutto se a essere colpiti sono persone che hanno già altri problemi di salute.
In questo articolo
Quanti tipi di salmonella esistono?
Tra quelle che colpiscono l’uomo ci sono due tipi di salmonellosi:
- quelle tifoidee, che sono le più gravi, ma anche le più rare in Occidente. In genere colpiscono in zone dove l’igiene alimentare è particolarmente compromessa,
- le forme non tifoidee, chiamate anche salmonellosi minori, che sono di gran lunga le più comuni.
Quali sono gli alimenti a rischio?
Sono diversi gli alimenti a cui prestare attenzione. In particolare:
- carne e derivati, soprattutto pollo crudo o poco cotto, ma anche carne di maiale poco cotta,
- latte crudo, quindi non pastorizzato,
- uova crude o poco cotte,
- frutta e verdura contaminate,
- dolci e creme non conservati bene.
Va ricordato che generalmente i cibi contaminati dal batterio della Salmonella non presentano alterazione nell’odore, nel colore, nel sapore o nella consistenza. Quindi sembra un alimento assolutamente buono da mangiare.
Come può avvenire il contagio?
La trasmissione della salmonellosi avviene per via oro-fecale. Le cause più frequenti di tossinfezioni da Salmonella sono:
- scarsa attenzione all’igiene delle mani e degli utensili che si usano durante la preparazione del cibo,
- mangiare cibo crudo o cotto poco,
- contaminazione tra cibi crudi e cibi cotti, in seguito a errori di conservazione,
- per contatto diretto con un animale infetto.
Quali sono i sintomi della salmonella?
I sintomi possono variare molto. In genere arrivano dopo circa 12-72 ore dall’ingestione del cibo contaminato o dall’esposizione al batterio. I più diffusi sono:
- nausea;
- dolori addominali crampiformi;
- diarrea con feci liquide. A volte ci possono essere anche tracce di sangue.
In alcuni casi le manifestazioni possono comprendere anche:
- febbre alta,
- vomito,
- feci verdi,
- dolori articolari,
- mal di testa.
Quando rivolgersi al medico
Bambini, anziani e persone che abbiano già problemi di salute possono essere colpiti da sintomi molto più importanti, che possono portare anche a polmonite, endocardite e pielonefrite.
Se il batterio riesce a raggiungere il sangue, può causare:
- meningite (infezione delle membrane che rivestono il cervello e il midollo spinale);
- osteomielite (infezione dell’osso);
- artrite settica (infezione di un’articolazione).
Sono comunque casi molto rari.
Salmonella: come si diagnostica?
Serve una coprocoltura (esame colturale delle feci) per avere la conferma di salmonellosi. L’analisi permette di evidenziare la presenza e identificare il sierotipo di Salmonella all’origine dell’infezione. Nei casi più gravi si può rinvenire il batterio anche nel sangue, nell’urina e nel sudore.
Quali sono le terapie?
Nella maggioranza dei casi la salmonellosi regredisce spontaneamente nel giro di pochi giorni. Quindi, se non ci sono complicanze, è sufficiente stare a riposo e assumere molti liquidi e sali minerali. Il medico può decidere anche di prescrivere probiotici per aiutare la salute dell’intestino.
In caso di sintomi importanti o nelle persone anziane o immunodepresse, ai bambini al di sotto dei due anni si prescrive una terapia a base di antibiotico.
Regole di prevenzione
Ci sono alcune regole di prevenzione che possono aiutare a ridurre in modo drastico il rischio di infezioni da Salmonella:
- lavarsi le mani ogni volta che si tocca del cibo crudo,
- lavare molto bene gli utensili e tavoli o piani di cottura con cui abbiamo toccato cibo crudo,
- refrigerare gli alimenti il prima possibile,
- separare carni crude da altri alimenti,
- cuocere bene gli alimenti,
- lavarsi bene le mani dopo aver toccato un animale domestico,
- usare guanti se abbiamo tagli sulle mani,
- non consumare uova con il guscio rotto o sporco,
- gettiamo subito i gusci delle uova una volta rotti senza appoggiarli a piani della cucina.
FONTE: Istituto Superiore di Sanità
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