Come fa il nostro cervello a capire che le riserve energetiche stanno finendo e c’è bisogno di fare rifornimento? Detto in modo più semplice, come nasce la sensazione della fame? La risposta è nella leptina, un ormone prodotto dalla cellule adipose, che ha il compito di informare il cervello quando le riserve immagazzinate stanno per finire. Può accadere dopo qualche ora di digiuno oppure durante una dieta ipocalorica. Insomma, quando i livelli di leptina nel sangue diminuiscono, il cervello capisce che c’è bisogno di rifornimento e noi ce ne rendiamo conto perché aumenta l’appetito.
Non solo cervello
In un recente studio pubblicato sulla rivista PNAS, ricercatori americani di Yale e Harvard hanno analizzato più a fondo il rapporto tra leptina e aumento del peso, aprendo la strada a nuove strategie anti-obesità. Fino ad oggi si riteneva che le basse concentrazioni di leptina fossero sentite dai neuroni dell’ipotalamo, che a loro volta davano il via a una serie di risposte, e che questi neuroni funzionassero solamente attraverso circuiti interni al sistema nervoso centrale.
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Il ruolo delle ghiandole endocrine
Lo studio appena pubblicato, però, dimostra che il fenomeno non interessa soltanto il cervello – come si riteneva in precedenza – ma coinvolge anche il sistema endocrino. Un sistema che comprende le ghiandole pituitaria e surrenale, che secernono un altro ormone, il corticosterone, che regola l’energia, le risposte allo stress e l’assunzione di cibo.
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La catena della fame
Studiando un campione di topi, i ricercatori hanno rilevato che il digiuno in un primo momento attiva i recettori per la leptina a livello dell’ipotalamo. A sua volta, l’ipotalamo innesca l’asse ipofisi-surrene, che porta alla secrezione di corticosterone. La produzione di questo ormone porta ad attivare i neuroni AgRP che accendono lo stimolo della fame. Gli autori sottolineano che questa catena di eventi è necessaria affinché la leptina possa stimolare la fame quando il cibo è limitato, oppure in presenza di un diabete scarsamente controllato che provoca l’abbassamento delle concentrazioni di leptina nel sangue.
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Le strade che si aprono
Lo studio, secondo i ricercatori, rivela il funzionamento della leptina e il modo in cui il sistema endocrino media il suo effetto per regolare l’assunzione di cibo in condizioni di fame e di diabete mal controllato. Inoltre, suggerisce che i neuroni AgRP potrebbero costituire l’obiettivo di una nuova classe di farmaci per il trattamento dell’obesità.
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