Cambiano le scelte a tavola, ma la pasta resta il grande amore degli italiani. Il 90% anche nel 2019 l’ha mangiata regolarmente, oltre il 30% non se la fa mancare ogni giorno. L’Italia resta leader anche della produzione con 3.400.000 tonnellate di pasta prodotte dai nostri pastifici, di cui quasi il 60% finisce sul mercato estero. Dietro di noi ci sono Stati Uniti, Turchia, Brasile e Russia. davanti a Usa, Turchia, Brasile e Russia. Mangiare la pasta – ormai è noto – va assolutamente d’accordo con la salute.
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Mangiare la pasta integrale è l’ideale
Una scelta corretta per la salute è quella di mangiare pasta integrale. Fatelo almeno quando siete a casa vostra. La pasta bianca potrete sempre gustarla al ristorante o a casa di amici. La versione integrale infatti rallenta l’assimilazione di zuccheri e grassi, dà un maggior senso di sazietà, contiene vitamine – soprattutto la vitamina E, l’antiossidante per eccellenza, con proprietà antinvecchiamento – e sali minerali. Inoltre contiene fino a 5 volte più fibre della pasta bianca e proteine in maggior quantità. Attenzione se soffrite di coliti e della sindrome dell’intestino irritabile, mentre prediligetela se soffrite di iperglicemia a digiuno o di diabete.
Più salutare al dente e condita con fibre e proteine
Abbassare l’indice glicemico della pasta è utile soprattutto a chi soffre di diabete di tipo 2 o ha una glicemia “ballerina”. La prima cosa è di cuocerla sempre al dente, perché più la pasta cuoce più l’indice glicemico è alto perché tende a crescere di pari passo con il tempo di cottura. Volendo si può scegliere la pasta fredda che ha un indice glicemico ridotto. Utile condire la pasta con un sugo a base di verdure o mangiare subito dopo una bella insalata. Il segreto sono le fibre, sono loro in grado di ridurre l’indice glicemico. Oppure condisci la pasta con il ragù o con un sugo di pesce: anche un po’ di proteine aggiunte alla pasta tengono l’indice glicemico sotto controllo.
Più “dietetica” di altri carboidrati
Che il primo piatto preferito dagli italiani possa far parte di un regime alimentare salutare lo dicono da sempre tutti i nutrizionisti. La pasta ha un indice glicemico medio-alto, ma non è tra i cibi da eliminare per questioni di induzione di iperglicemia rapida, soprattutto quella integrale. Alza la glicemia nel sangue molto meno del pane bianco o di un gelato ricco di zuccheri semplici.
La pasta, quindi, fa ingrassare meno degli altri carboidrati raffinati. Lo ha confermato recentemente una meta analisi a guida italiana. Secondo i risultati, se la pasta viene inserita nel contesto di regimi alimentari a basso indice glicemico non influenza negativamente la linea e può addirittura ridurre il peso e l’indice di massa corporea rispetto a diete a più alto indice glicemico.
Mangiare la pasta mette di buon umore
Sbalzi umorali? Malinconia? Meglio non farsi mancare la pasta. I carboidrati complessi aumentano infatti la velocità con cui il triptofano viene fabbricato nel cervello, favorendo la sintesi della serotonina. Il triptofano è un precursore della serotonina, un ormone che contribuisce al benessere e chi ha bassi livelli di serotonina è incline alla depressione. Consiglio d’emergenza: se il tuo umore è sotto i piedi, il rimedio è questo menù. Un piatto di pasta al sugo, un pesce al forno, contorno di verdura e frutta: un pasto completo ma leggero, in compagnia, ti consentirà di tornare più sereno.
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