Prevenzione

Microbioma orale: anche antibiotici e stress possono danneggiarlo

Antibiotici, una dieta ricca di zuccheri, il fumo, lo stress e una scarsa igiene orale possono creare condizioni infiammatorie a tutto l'organismo

Il nostro corpo è popolato da un’infinità di microrganismi – batteri, virus, funghi – che vivono in equilibrio e formano un ecosistema complesso e dinamico chiamato microbioma. Quando si parla di microbioma, il pensiero corre spesso all’intestino, ma è importante ricordare che un microbioma altrettanto rilevante è presente nella nostra bocca: il microbioma orale.

Il microbioma orale, una difesa contro agenti patogeni esterni

«Il microbioma orale è l’insieme di tutti i microrganismi che risiedono nella cavità orale e rappresenta una delle prime linee di difesa contro agenti patogeni esterni», afferma il dottor Simone Marconcini, DDS PHD, Professore a contratto UniGenova, Coordinatore Scientifico Fondazione Istituto Stomatologico Toscano. «Grazie alla ricerca scientifica, sappiamo che mantenere un microbioma orale equilibrato è essenziale per preservare la salute non solo della bocca ma anche dell’intero organismo». Squilibri in questo ecosistema possono favorire condizioni infiammatorie, carie, malattie gengivali e persino avere effetti sul sistema cardiovascolare.

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Le origini della scoperta del microbioma orale

L’idea che la bocca contenga batteri non è nuova. Già nel XVII secolo, il microscopista olandese Antonie van Leeuwenhoek osservò al microscopio microrganismi prelevati dal tartaro dei suoi stessi denti. Fu il primo a descrivere le “animàlcula”, ossia minuscoli organismi viventi che ora riconosciamo come batteri orali.

L’interesse per il microbioma come ecosistema complesso, tuttavia, ha preso piede solo recentemente, con l’avvento di tecniche avanzate di sequenziamento genetico. Nel 2007, il National Institutes of Health (NIH) degli Stati Uniti lanciò un’iniziativa volta a comprendere i microbiomi presenti in diverse parti del corpo, inclusa la cavità orale. Grazie a questo progetto, è stato possibile identificare e catalogare centinaia di specie microbiche orali e capire meglio come interagiscono tra loro e con il nostro organismo.

Da cosa è composto

Il microbioma orale è composto da oltre 700 specie diverse di microrganismi, che comprendono batteri, funghi, virus e protozoi. Questi microrganismi si concentrano in varie aree della bocca: sui denti, sulle gengive, sulla lingua, sulle guance e persino sulla gola.

Le varie zone orali offrono habitat differenti, caratterizzati da variazioni di ossigeno, nutrienti e pH, creando microambienti unici. Tra le specie più conosciute e studiate ci sono i batteri Streptococcus mutans e Lactobacillus, che hanno un ruolo fondamentale nel processo di formazione della placca e della carie. Altre specie, come Porphyromonas gingivalis, sono invece coinvolte nella malattia parodontale.

Le diverse funzioni del microbioma

  1. Protezione dai patogeni: i microrganismi “buoni” aiutano a bloccare l’attacco di agenti patogeni esterni.
  2. Equilibrio immunitario: il microbioma contribuisce a modulare la risposta immunitaria nella cavità orale, proteggendo le gengive e i denti.
  3. Decomposizione dei nutrienti: alcuni batteri orali svolgono il ruolo di “digestori” di cibi, favorendo la decomposizione di sostanze organiche.

Cosa succede in caso di squilibri

Quando il microbioma orale perde il suo equilibrio, possono insorgere problemi di salute. I fattori che possono alterare la composizione microbica includono l’uso eccessivo di antibiotici, una dieta ricca di zuccheri, il fumo, lo stress e una scarsa igiene orale. Gli squilibri più comuni sono:

  • Carie dentale: causata principalmente dall’accumulo di batteri cariogeni come Streptococcus mutans, che producono acidi in grado di erodere lo smalto dentale.
  • Malattie gengivali: come gengiviti e parodontiti, spesso legate alla crescita eccessiva di batteri anaerobi, come Porphyromonas gingivalis, che possono causare infiammazione e distruzione del tessuto gengivale.
  • Alitosi: spesso provocata dall’attività batterica, che degrada le proteine e produce composti solforati volatili (VSC), responsabili dell’odore sgradevole.

Come mantenere un microbioma orale sano

Per mantenere sano il microbioma orale, è essenziale adottare alcune buone abitudini. Ecco alcune strategie chiave:

  1. Igiene orale quotidiana
    • Spazzolare i denti almeno due volte al giorno con un dentifricio contenente fluoro è fondamentale per eliminare la placca e ridurre i batteri patogeni.
    • Usare il filo interdentale aiuta a rimuovere i residui di cibo tra i denti, prevenendo la formazione di batteri in queste aree difficili da raggiungere.
  2. Dieta bilanciata e ricca di fibre
    • Gli zuccheri raffinati e i cibi ricchi di carboidrati semplici favoriscono la crescita dei batteri cariogeni. Ridurre il consumo di zuccheri è quindi essenziale per mantenere un buon equilibrio.
    • Una dieta ricca di fibre e alimenti crudi, come frutta e verdura, favorisce la produzione di saliva, che ha proprietà antibatteriche e aiuta a rimuovere i residui di cibo.
  3. Uso di probiotici orali
    • I probiotici possono aiutare a mantenere un microbioma orale bilanciato. Alcuni integratori contengono ceppi specifici, come Lactobacillus reuteri o Streptococcus salivarius, che favoriscono la proliferazione dei batteri benefici e inibiscono i patogeni.
  4. Riduzione dello stress
    • Lo stress cronico può alterare l’equilibrio del microbioma orale influendo sul sistema immunitario e aumentando il rischio di infiammazione gengivale. Tecniche di gestione dello stress come la meditazione e l’esercizio fisico regolare possono avere effetti positivi sulla salute orale.
  5. Idratazione costante
    • Mantenere la bocca idratata è essenziale. La saliva ha un ruolo importante nel mantenere un microbioma orale sano, poiché contiene enzimi e anticorpi che aiutano a neutralizzare gli acidi prodotti dai batteri.
  6. Visite regolari dal dentista
    • Le visite di controllo permettono di identificare tempestivamente eventuali problemi, come la placca batterica o la formazione di tartaro, che possono disturbare l’equilibrio del microbioma.

 

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Simona Cortopassi

Classe 1980, è una giornalista iscritta all’Ordine regionale della Lombardia. Toscana d’origine, vive a Milano e collabora per testate nazionali, cartacee e web, scrivendo in particolare di salute e alimentazione. Ha un blog dedicato al mondo del sonno (www.thegoodnighter.com) che ha il fine di portare consapevolezza sull’insonnia.
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