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Pressione alta: a chi viene, quali sono i sintomi, come si cura

Cos'è l'ipertensione? Quali sono le cause e i fattori di rischio? Come si manifesta? Quali sono i rimedi? Esiste solo la terapia farmacologica? Quali sono le conseguenze? Ecco tutte le risposte

Ipertensione o pressione alta? Per pressione arteriosa si intende la forza esercitata dal sangue all’interno delle arterie. Quando, infatti, il cuore si contrae e il sangue esce dal ventricolo sinistro per passare nelle arterie, si registra la pressione più elevata (sistolica o massima); dopo la contrazione, invece, il muscolo cardiaco si rilassa e la pressione si riduce (diastolica o minima).

Che cos’è la pressione alta o ipertensione

L’ipertensione o pressione alta è una condizione determinata dall’elevata pressione del sangue nelle arterie ed è uno dei maggiori fattori di rischio per le patologie cerebro-cardiovascolari. «L’ipertensione in Italia interessa circa 16 milioni di persone, cioè quasi il 35% della popolazione adulta, che diventa il 50% tra gli over 60 e l’80% negli ultraottantenni» spiega Claudio Ferri della Società italiana dell’ipertensione arteriosa. Il dato è sottostimato, perché sono molti a soffrirne senza saperlo. «Dalle indagini condotte dalla Siia sono molto pochi gli italiani che sono ben informati sui valori pressori ideali e sui rischi che corrono trascurando o minimizzando parametri alterati» prosegue l’esperto.

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Diagnosi: quando si soffre veramente di pressione alta?

I valori vengono periodicamente aggiornati dal mondo scientifico. Le ultime linee guida redatte dalla European Society of Cardiology (ESC) e dalla European Society of Hypertension (ESH) suggeriscono di mantenere la pressione massima sotto i 140 mmHg e la minima sotto i 90 mmHg.

A seconda dei valori registrati si parla di:

  • Pressione bassa pericolosa < 50/33 mmHg
  • Pressione troppo bassa < 60/40 mmHg
  • Quella bassa < 90/60 mmHg
  • La pressione ideale 120/80 mmHg
  • Pressione normale 120-129 mmHg / 80-84 mmHg
  • Pressione alta normale o pre ipertensione 130-139 mmHg / 85-89 mmHg
  • Ipertensione di stadio 1 140-159 mmHg  / 90-99 mmHg
  • L’ipertensione di stadio 2 160-179 mmHg /  100-109 mmHg
  • Ipertensione di stadio 3 da 180 mmHg in su / da 90 mmHg in su

Nel mondo sono oltre un miliardo le persone interessate, un dato più che raddoppiato negli ultimi decenni. Anche i bambini ne sono sempre più colpiti, nonostante i numeri siano nettamente inferiori a quelli degli adulti e i ragazzi sotto i 35 anni ne soffrono sempre di più. Ti potrebbe interessare anche: La pressione alta nei bambini

Cause: quali sono quelle della pressione alta?

Quando si parla di cause dell’ipertensione bisogna fare prima una distinzione tra: ipertensione primaria (o essenziale) e ipertensione secondaria. Cominciamo dall’ipertensione secondaria, che riguarda solo il 5% dei casi. In questi casi la pressione alta è una delle conseguenze di alcune malattie che interessano i reni, i surreni, i vasi, il cuore e possono essere patologie acquisite o congenite. Qui per poter risolvere l’ipertensione, occorre prima curare o gestire la malattia che sta alla base della pressione alta. L’ipertensione primaria o essenziale rappresenta invece il 95% dei casi e non esistono vere e proprie cause dirette.

Fattori di rischio: chi è soggetto all’ipertensione?

Esistono alcuni fattori di rischio che predispongono le persone a questa condizione:

  • Familiarità. Se nel proprio nucleo familiare sono presenti persone ipertese, aumenta sensibilmente la probabilità di andare incontro a ipertensione arteriosa.
  • Età. Con l’avanzare degli anni, la pressione aumenta perché i vasi arteriosi, invecchiando, si modificano e diventano più rigidi.
  • Sovrappeso e obesità. L’aumento di peso costringe il cuore a lavorare di più per pompare il sangue in tutto il corpo e ciò incrementa la pressione.
  • Fumo. Il fumo di sigaretta non incide direttamente sui livelli di pressione ma aumenta il rischio di sviluppare patologie cardiovascolari.
  • Eccesso di sale. Una dieta troppo ricca di sodio può contribuire a determinare l’ipertensione arteriosa.
  • Alcol. Gli alcolici, se consumati in eccesso, possono innalzare i valori pressori e danneggiare il cuore che tende a dilatarsi e a perdere la sua funzione di pompa.
  • Stress. Se siamo nervosi, agitati, tesi o stressati la pressione schizza alle stelle.
  • Igiene del cavo orale. Una recente ricerca ha sottolineato come soffrire di parodontite raddoppia il rischio di avere la pressione sanguigna alta.

Sintomi: quali sono e come riconoscerli?

Non c’è una correlazione diretta tra la manifestazione di sintomi e la pressione alta. Nella maggior parte dei casi i valori pressori aumentano in modo graduale e non improvviso. Ecco perché all’inizio possono non esserci sintomi, anche quando ci sono valori pressori molto alti. Ma c’è di più. Quando i sintomi si manifestano, sono comuni a molti altri disturbi o malattie.

I sintomi più comuni sono:

  • Mal di testa, soprattutto al mattino. Dobbiamo preoccuparci soprattutto se il dolore non passa neanche con gli antidolorifici
  • Vertigini e senso di confusione
  • Alterazione della vista
  • Ronzii e fruscii nelle orecchie (acufeni)
  • Perdite di sangue dal naso (epistassi)

Come si misura la pressione?

Per conoscere la propria pressione sanguigna il consiglio è quello di farsela misurare dal proprio medico di famiglia o dal farmacista: in entrambi i casi la misurazione è gratuita. In commercio ci sono molti dispositivi per la misurazione a casa, che sono utili soprattutto per chi abbia già avuto una diagnosi di ipertensione. Se si misura nella propria abitazione, però, bisogna essere sicuri di farlo nel modo corretto. Alcuni studi suggeriscono di misurare a volte la pressione su entrambe le braccia, perché alcuni problemi cardiaci possono essere scoperti prima e meglio.

Prevenzione: gli stili di vita ideali

Assumere comportamenti corretti è fondamentale sia per prevenire, sia per gestire la pressione alta. Ecco gli stili di vita da seguire per tenere l’ipertensione alla larga.

  • Segui un’alimentazione sana. Mangiare cinque porzioni di frutta e verdura è determinante per la salute in generale, quindi anche per controllare la pressione alta. Bisogna ridurre il consumo di sale, tenendo conto soprattutto di quello “nascosto” in alcuni cibi. Limitare, poi, gli alimenti ricchi di grassi saturi e colesterolo, aumentando il consumo di pesce e fibre (riso, pane e pasta integrali, verdura e legumi). Attenzione ai caffè: se se ne bevono troppi, possono incrementare la pressione. Ti potrebbe interessare anche: Quali sono i cibi concessi, da limitare o da evitare. Uno studio dell’Ospedale Sant’Orsola di Bologna ha recentemente dimostrato che bere fino a 3-4 caffè al giorno sia da consigliare anche a chi soffre di pressione alta.
  • Pratica attività fisica. Anche il movimento è così importante da essere considerato una terapia da prescrivere alla pari dei farmaci. Camminare mezz’ora al giorno a passo svelto è già sufficiente per prevenire molti disturbi e malattie, compresa l’ipertensione. Ti potrebbe interessare anche: Gli sport che riducono la pressione. Un recente studio ha dimostrato che anche piccole passeggiate di cinque minuti ripetute più volte al giorno possono aiutare ad abbassare i livelli di pressione.
  • Non fumare
  • Prova a gestire lo stress, fisico ed emotivo
  • Controlla il peso corporeo. Secondo l’Organizzazione Mondiale della sanità, l’indice di massa corporeo deve essere compreso tra 18,50 e 24,99 kg/m². Calcola il tuo indice di massa corporeo qui

Ipertensione e coronavirus: cosa dobbiamo sapere?

Avere la pressione alta è un fattore di rischio importante anche per Covid. Sappiamo che il coronavirus per entrare nelle cellule utilizza i recettori ACE2, responsabili anche della regolazione della pressione sanguigna.  All’inizio si pensava anche che fosse opportuno sospendere l’assunzione dei farmaci per il controllo dell’ipertensione. Questa affermazione è stata smentita da tutti gli esperti del settore. Le persone più a rischio di sviluppare complicanze legate a Covid sono gli ipertesi che abbiamo compiuto almeno sessanta anni.

Terapia: tutte le cure e rimedi per la pressione alta

Ci sono differenti farmaci che abbassano i livelli pressori. Le classi di antipertensivi, che possono essere usati anche in combinazione, sono:

  • Diuretici
  • Antiadrenergici centrali, alfa e betabloccanti
  • Calcio-antagonisti
  • Ace-inibitori
  • Sartani (bloccanti dei recettori dell’angiotensina II)

I farmaci per controllare la pressione sono tendenzialmente sicuri e ben tollerati, anche se alcuni studi hanno messo in relazione l’uso di alcuni farmaci ipertensivi e la depressione, soprattutto i calcio-antagonisti e i beta-bloccanti.

Diuretici

Aiutano a trasferire i fluidi da dentro a fuori dall’organismo. Sono usati specie se il danno è a livello renale (diuretici dell’ansa), se l’ipertensione si deve a un eccesso di sale o a un aumento del volume di sangue nelle arterie, nello scompenso cardiaco (diuretici tiazidici, antialdosteronici e dell’ansa) e nell’infarto del miocardio (antialdosteronici). Sono sconsigliati in caso di sindrome metabolica e di diabete.

Antiadrenergici centrali, alfa e betabloccanti

Agiscono a livello cerebrale o sul traffico nervoso simpatico verso cuore e arterie, con liberazione di adrenalina e noradrenalina. Sono perciò utili se è stato diagnosticato un problema a livello del sistema nervoso simpatico. I betabloccanti sono controindicati nella sindrome metabolica, nel diabete e nell’asma, e possono avere effetti collaterali sulla sessualità maschile, ma possono essere usati in gravidanza e sono particolarmente indicati in caso di scompenso cardiaco e di cardiopatia ischemica associati a ipertensione.

Calcio-antagonisti

Bloccano l’entrata di calcio nelle cellule. I diidropiridinici sono particolarmente indicati negli anziani e in gravidanza, ma sono usati anche in caso di angina, ipertrofia cardiaca e aterosclerosi carotidea e coronarica. Verapamil e diltiazen, invece, sono usati in caso di angina, aterosclerosi carotidea e tachicardia sopraventricolare. Sono tra i più potenti antipertensivi anche se possono dare effetti collaterali quali vampate al volto ed edemi alle caviglie e agli arti inferiori.

Ace-inibitori

Agiscono su un enzima che regola la produzione della più potente sostanza vasocostrittrice, l’angiotensina II, e che di conseguenza regola la pressione arteriosa. Utili in caso di danno al rene, soprattutto se con proteinuria, scompenso cardiaco, disfunzioni cardiache o infarto, ateroscleosi carotidea e sindrome metabolica. Controindicati in gravidanza e nel periodo fertile. Possono dare tosse secca come effetto collaterale.

Sartani (bloccanti dei recettori dell’angiotensina II)

Inibiscono l’innalzamento della pressione controllato dall’angiotensina II. Utili in caso di danni al rene e al cuore e di sindrome metabolica, sono controindicati in gravidanza e nel periodo fertile.

Le testimonianze dei vip intervistati da OK Salute 

Dario Vergassola ha raccontato che la sua pressione alta dipende soprattutto dallo stress legato al suo lavoro, mentre Tiberio Timperi ha parlato della sua lotta con l’ipertensione giovanile. Alessandro Cecchi Paone ci ha dimostrato che la pressione alta può scendere se si perde peso, per poi risalire se si torna a ingrassare. Anche Gerry Scotti deve stare attento alla bilancia, perché la sua pressione tende ad alzarsi.

FONTE: Istituto Superiore di Sanità

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