Il pranzo al sacco sotto all’ombrellone è stato per anni il simbolo delle vacanze al mare per milioni di italiani. Anche oggi continua a essere scelto da moltissime persone per mangiare con gusto risparmiando e godersi l’intera giornata in spiaggia. Insalata di riso, panini e cocomero sono un classico, così come certi mal di pancia dovuti a una cattiva preparazione e conservazione dei cibi con il caldo. Per evitare queste spiacevoli sorprese, ecco i consigli di Patrizia Laurenti, docente di Igiene presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma.
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Pranzo in spiaggia: come prepararlo in sicurezza?
Per portare il pranzo in spiaggia è necessario prepararlo nel rispetto delle più elementari norme igieniche. Ad esempio, se si tratta di panini farciti, bisogna lavarsi bene le mani prima di manipolare gli ingredienti e anche dopo, se ne abbiamo toccati di crudi. Gli ingredienti devono essere freschi, non alterati, e se si tratta di vegetali (come insalata e pomodori) bisogna lavarli e asciugarli bene. Se si vuole portare un’insalata di riso, a parte tutte le norme precedentemente citate, è importantissimo raffreddare rapidamente il riso sotto acqua corrente fredda alla fine della cottura, in modo da realizzare un “abbattimento” di temperatura che lo rende più sicuro. Poi possiamo condirlo con ingredienti freschi e conservarlo in frigorifero.
Per il trasporto, si può usare una borsa frigo con piastre refrigeranti per cercare di mantenere la “catena del freddo”. Una volta sotto all’ombrellone, la borsa frigo va tenuta all’ombra: il pasto va consumato entro 3-4 ore dalla preparazione (e non alla sera, se si è preparato al mattino o la sera prima).
Quali sono gli alimenti più a rischio con il caldo?
Sono quelli manipolati, che richiedono una preparazione particolare, o che contengono ingredienti facilmente alterabili e contaminabili, come quelli a base di uova (per esempio la maionese), latte e derivati (come i formaggi freschi), pesci e frutti di mare, carne di pollo o tacchino. Questi ultimi, tra l’altro, necessitano anche di temperature idonee di conservazione (al di sotto di 6-7°C): se vengono mantenuti a temperatura ambiente, si favorisce la moltiplicazione dei batteri in essi contenuti fin dall’origine (perché è bene ricordare che gli alimenti non sono sterili).
Quali “ospiti indesiderati” contaminano il pranzo in spiaggia?
Sono microrganismi che hanno come “serbatoio” l’uomo (per esempio il batterio Staphylococcus aureus, che entro 2-3 ore dall’ingestione causa nausea e vomito, oltre a mal di pancia e febbre) o gli animali (come le Salmonelle o i Campylobacter, che danno febbre, malessere, mal di pancia e diarrea, o i virus come i Norovirus o Rotavirus). Le muffe possono formarsi solo su alimenti conservati in particolari condizioni di umidità e temperature e solitamente sono visibili, per cui è più difficile che vengano ingerite. Possono essere presenti, seppur non visibili, su cereali e frutta secca: per dare problemi a fegato e reni, però, devono essere consumati in grandi quantità e per lunghi periodi di tempo.
Quali soggetti sono più a rischio dopo aver mangiato cibo non perfettamente conservato?
I pericoli per la salute dipendono dalle condizioni di suscettibilità della persona colpita. I bambini, gli anziani e gli immunodepressi possono avere forme cliniche più impegnative e complicate, legate anche al rischio di disidratazione (per vomito e diarrea) con conseguenze per la funzione cardiocircolatoria e muscolare.
I cibi da portare sotto all’ombrellone
Se volete rendere il vostro pranzo sotto l’ombrellone davvero sano e non volete essere appesantiti da scelte alimentari sbagliate, ecco quali cibi portare in spiaggia.
Cereali
Riso, cous cous, quinoa, farro e pasta (cucinati in “insalate” fredde): i cereali sono ottimi per il pranzo da consumare sotto l’ombrellone. Per ottenere un piatto unico e ben equilibrato dal punto di vista nutrizionale, basta aggiungere ingredienti come prosciutto, tonno o mozzarella. «Evitare maionese, uova soda o wurstel» consiglia l’esperta. Un’idea può essere farro o quinoa con varietà di verdure bollite o crude, noci tritate, erbe fresche e un condimento leggero, a base di olio extravergine di oliva.
Frutta e verdura
Via libera invece a qualsiasi tipo di verdura (conosci i benefici di quella a foglia verde?), come lattuga, zucchine, fagiolini, e alla frutta, soprattutto quella arancione (che ci protegge dal sole grazie alla vitamina A) come albicocche, pesche o melone, prugne e l’anguria. Pratici, rinfrescanti e gustosi, gli spiedini di frutta e verdura sono un grande classico dello spuntino in spiaggia. Per comporli ci si può sbizzarrire scegliendo tra tutta la frutta e la verdura di stagione estiva. Uno snack di questo tipo aiuta a reidratarsi e a raggiungere le porzioni di frutta e verdura consigliate ogni giorno.
Panini
Attenzione all’imbottitura. L’ideale sono bresaola, rucola e stracchino, oppure roast beef e verdure. Se invece volete uno snack spezzafame, ottima la frutta secca, uno yogurt naturale o alla frutta, un frullato o un centrifugato.
I cibi da evitare per il pranzo in spiaggia
Sotto l’ombrellone vietati fritti, pasta al forno, timballi, focacce. Sconsigliato anche il classico trancio di pizza. Da consumare solo ogni tanto le frittate, dato che le uova sono lunghe da digerire. Al bando anche le bibite gasate, un concentrato di zuccheri e additivi chimici, e le granite con lo sciroppo, perché l’elevato contenuto di zucchero farà venire più sete di prima. Vietati gli alcolici: birra, cocktail e vino affaticano il fegato e provocano disidratazione.
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