«Dal punto di vista alimentare, stanchezza e sonnolenza dopo i pasti sono dovuti fondamentalmente a due cause: una carenza di sali minerali o un eccesso di carboidrati» conferma Costantino Motzo, responsabile del Servizio di Dietologia e Nutrizione Clinica per la Donna, presso il Policlinico universitario di Cagliari.
Perché i sali minerali vengono a mancare?
Sodio, potassio, zinco, rame e tutti gli altri sali minerali sono fondamentali per uno stato di salute ottimale e il nostro organismo ne necessita di una quantità irrisoria, sempre presente nella nostra alimentazione anche senza ricorrere a integratori: a fare la differenza è, però, la sua capacità di assimilarli. «Infatti non è tanto importante quello che mangiamo quanto quello che l’intestino riesce a captare: la nostra alimentazione può anche essere perfetta, ma se poi non facciamo nostri i cibi ingeriti, le conseguenze saranno negative» spiega Motzo. Inoltre la carenza di sali minerali è legata anche alla temperatura ambientale: li perdiamo quando sudiamo molto a causa del caldo. «In questo caso è necessario reintegrarli e il modo più facile per farlo è bere acqua con la giusta salinità, da preferire a quella molto leggera e con un minore residuo fisso che viene pubblicizzata per contrastare la ritenzione idrica» continua il nutrizionista.
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Troppi carboidrati hanno un effetto sedante
«Dall’altra parte, mangiare eccessive quantità di pasta, pane, frutta e altri alimenti ricchi di carboidrati ha un effetto quasi sedante per l’organismo, che è come se ci dicesse: “Ora riposati, perché devo gestire questo tsunami di zuccheri che mi ha sommerso”» spiega Motzo. Da qui la voglia di pennichella che ci colpisce.
Cosa fare per evitare la sonnolenza
La soluzione all’astenia è, perciò, un’alimentazione sana, equilibrata e dosata con la presenza di sali minerali e la giusta quantità di carboidrati, proteine e grassi. La bontà della dieta mediterranea è indiscutibile e, in teoria, ogni volta che ci sediamo a tavola dovremmo mantenere la corretta percentuale di nutrienti necessaria nell’arco dell’intera giornata. «Quindi via libera, per esempio, a una pasta con il ragù o a una fettina di carne con pane o a un piatto di patate con l’insalata. È, inoltre, consigliabile suddividere la giornata in più pasti – perfetti i cinque classici – e non concentrare la maggior parte del cibo in uno solo, anche perché l’effetto di una mangiata si avverte maggiormente quando si arriva da un periodo di digiuno, mentre il metabolismo è attivato dalla continua assunzione di cibi in piccole dosi» conclude il dottore.
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