L’appuntamento con il destino è il prossimo 27 settembre, quando nel Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite si voterà la proposta dell’Oms per mettere pesanti tasse sui prodotti alimentari che contengono zuccheri, grassi e sale. Nel testo ci dovrebbe essere anche l’inserimento di avvisi di pericolo sulle confezioni di molti prodotti alimentari per scoraggiare il loro consumo, simili a quelli usati proprio per le sigarette.
L’obiettivo è quello di ridurre i morti per malattie non trasmissibili di un terzo
Le intenzioni dell’Onu sono positive. Vuole raggiungere l’obiettivo di ridurre di un terzo entro il 2030 le morti per malattie non trasmissibili, ovvero per diabete, cancro e malattie cardiovascolari. Com’è noto, il modo più incisivo per raggiungere questa meta ambiziosa è intervenire sugli stili di vita di ciascuno di noi e quindi sull’alimentazione. Il problema è che rischiano di finire in questa lista nera anche alcuni prodotti fiore all’occhiello del made in Italy, tra cui l’amatissimo Parmigiano reggiano, colpevole di avere un grammo di sale in più di quanto previsto dall’Oms per gli alimenti sani.
I rischi per il Made in Italy
In realtà non c’è diretta coincidenza tra una risoluzione dell’Onu e una legge nazionale, ma questo potrebbe aprire la strada a problemi in alcuni Paesi, soprattutto quelli più sensibili alle decisioni degli organismi internazionali.
Dieta mediterranea e prevenzione di molte malattie
Questo nonostante la nostra dieta alimentare, quella mediterranea, sia decantata da decine di studi internazionali che ne sottolineano proprio il ruolo di prevenzione per queste malattie. Qui puoi trovare i benefici della dieta mediterranea
Lo studio dell’Università di Cambridge
Secondo uno studio dell’Università di Cambridge ci potrebbero essere quasi 20.000 morti in meno ogni anno solo nel Regno Unito se i sudditi di Sua Maestà aderissero alla dieta mediterranea. I risultati dimostrano che chi mangia cibi associati a questo tipo di alimentazione ha il 16% di possibilità in meno di avere malattie cardiovascolari.
Già una ricerca italiana, condotta dall’IRCCS Neuromed di Pozzilli, in provincia di Isernia, aveva dimostrato che tra le persone con un’adesione più alta alla dieta mediterranea la mortalità per qualsiasi causa è stata ridotta del 37 per cento.
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