Dai crackers integrali ai grissini più elaborati, le alternative al pane sono sempre più numerose e sfiziose: quali sono le differenze? I consigli di Rosalba Mattei, professore associato di scienze tecniche dietetiche applicate all’Università di Siena (puoi chiederle un consulto qui).
In un regime alimentare ipocalorico è più indicato il pane o i grissini?
Dieta o non dieta, è sempre preferibile scegliere di consumare il pane comune piuttosto che altri prodotti come cracker, grissini e schiacciatine. Non per demonizzare, ma perché è bene considerare che la friabilità che li caratterizza deriva dalla presenza di grassi. L’attenzione deve quindi essere rivolta ai componenti, senza dimenticare la suddivisione in salati e non salati.
Cracker e derivati sono uno sfizio da concedersi ogni tanto, ma non devono rappresentare un’abitudine quotidiana. Se si segue un regime alimentare ipocalorico, questi prodotti sono da eliminare dalla dieta e così pure le gallette di riso o di altri cereali perché hanno un indice glicemico molto alto, anche se all’apparenza risultano leggere e quasi salutari. Mentre sotto controllo del nutrizionista il pane può essere consumato a piccole dosi.
Dal punto di vista nutrizionale qual è la differenza tra pane, cracker e grissini?
Per pane comune s’intende un composto di acqua, farina e lievito, con o senza sale, che per 100 grammi di prodotto fornisce circa 300 calorie. La differenza sostanziale tra il pane comune e i suoi prodotti alternativi è la presenza dei grassi animali o vegetali, presenti in quantità e qualità variabile nei cracker e nei grissini. Ci può essere ad esempio l’aggiunta di strutto, di olio di oliva, di grassi idrogenati o di altro tipo.
Snack spezza fame: cracker sì o no?
Come merenda di metà mattina o pomeridiana, l’ideale sarebbe consumare un frutto o uno yogurt. Se proprio si avverte l’esigenza e la voglia di qualcosa di più consistente, si può optare per un piccolo panino, farcito con del prosciutto crudo magro o della bresaola.
Integrale è sempre meglio?
Il pane integrale ha dei vantaggi per la presenza di fibre, che permettono ai carboidrati di essere assorbiti più lentamente. Integrale quindi va benissimo, a patto che il prodotto sia preparato con farina integrale e non con l’aggiunta di crusca.
Come orientarsi nella scelta, ormai ampissima, di questi prodotti?
Se proprio non si può fare a meno di portarli in tavola, al momento dell’acquisto è molto importante leggere bene l’etichetta in modo da sapere che cosa si consuma realmente. Il mercato offre molte alternative, e la scelta deriva dal gusto personale, ma è sempre bene tenere a mente che a livello calorico non ci sono differenze significative tra un cereale e l’altro. Che il prodotto sia kamut orzo o quinoa, le calorie sono molto simili, quindi non ci sono grandi vantaggi, a meno che non si soffra di intolleranza al glutine, allora si dovrà optare per un prodotto gluten free.
Eliana Canova
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