Le caratteristiche dell’olio di palma sono le uniche che devono guidare qualsiasi ragionamento su questo grasso. «Nell’olio di palma non c’è un ingrediente specifico particolarmente tossico che non si trovi in altri alimenti simili. È la concentrazione di grassi saturi presenti a far sì che vada utilizzato con cautela».Questo in sintesi il parere espresso dall’Istituto superiore di sanità (Iss). Il problema secondo l’Iss, non è nell’olio di palma in sé ma nell’accumulo di grassi saturi (anche da fonti quali la carne, i salumi o i formaggi) il cui eccesso aumenta il rischio di malattie cardiovascolari. E poi nel fatto che in Italia adulti e bambini hanno una dieta più ricca in grassi di quanto suggerito da organismi sanitari, che ne raccomandano una quota non superiore al 10% delle calorie totali.
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Gli italiani consumano troppi grassi saturi in generale
Invece tra gli italiani adulti il consumo è dell’11,2% e «anche nei bambini tra i 3 e i 10 anni risulta superiore all’obiettivo del 10%» sostiene l’Iss sottolineando che questi dati, gli unici disponibili, sono riferiti agli anni 2005-2006, mentre oggi le stime potrebbero essere ben più alte. Quindi il consiglio è di ridurre la quota di grassi nella nostra alimentazione, dando la preferenza a quelli insaturi.
Molti esperti avevano già sottolineato come l’olio di palma in realtà fosse esattamente come la maggior parte degli oli e dei grassi utilizzati dall’industria.
Nuovo parere dell’Autorità per la sicurezza alimentare
Ora arriva una nuova dichiarazione dell’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, che ha spiegato che l’olio di palma sia privo di rischi per la stragrande maggioranza dei consumatori. Gli unici verso i quali bisogna porre attenzione sono i lattanti alimentati solo con latte artificiale. Nel loro caso si potrebbe “lievemente superare il livello di sicurezza”.
Caratteristiche dell’olio di palma: attenzione per il 3-MCPD
In particolare Efsa ha aggiornato il livello di sicurezza della sostanza 3-MCPD, che si forma ad alte temperature durante il processo di raffinazione dell’olio di palma, ma anche di altri oli vegetali. Questa sostanza nel 2016 è stata considerata genetossica e cancerogena, può cioè provocare il cancro e danneggiare il DNA.
Grassi saturi e salute
Studi recenti, infatti, hanno evidenziato che un consumo elevato di grassi saturi, confrontato con un consumo più basso, non influenza in maniera drammatica il rischio di infarto e ictus. Sicuramente questi nutrienti aumentano il colesterolo cattivo (LDL), ma aumentano anche quello buono (HDL), e forse è per questo motivo che il loro effetto complessivo risulta meno negativo di quanto si pensi.
Caratteristiche dell’olio di palma: Efsa resta comunque più cauta dell’Oms
La valutazione non è cambiata, ma la dose giornaliera massima è passata da 0,8 a 2 microgrammi per chilo di peso corporeo. È quindi davvero difficile correre veri rischi. Efsa è comunque più cauta rispetto all’Organizzazione Mondiale della Salute che ha fissato l’asticella a 4 microgrammi per chilo.
Olio di palma: quali sono le quantità corrette?
Dopo aver chiarito che l’olio di palma può essere inserito nella dieta, con gli stessi limiti e attenzioni che si devono avere nei confronti, ad esempio, del burro, parliamo di quantità. È rischioso assumerlo ogni giorno? Essendo un condimento rintracciabile in diversi prodotti da forno, infatti, non è impossibile che questo avvenga. Nella videointervista l’esperto Alberto Ritieni, Dipartimento di Farmacia dell’Università degli Studi Federico II di Napoli, ci spiega quali sono le quantità di grassi saturi che possiamo assumere quotidianamente
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Quali sono le caratteristiche dell’olio di palma?
Possiamo quindi inserire l’olio di palma nella nostra dieta? E quali sono esattamente le sue caratteristiche nutrizionali? Ci risponde nella videointervista l’esperto Alberto Ritieni, Dipartimento di Farmacia dell’Università degli Studi Federico II di Napoli.
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