Obesità in Italia. In sei milioni soffrono di questa che ormai è considerata una malattia vera e propria e non più un fattore di rischio per altre patologie. Si tratta quindi dell’11% della popolazione italiana. Di questi per l’85% non dipende solo da pessimi stili di vita, ma ha molteplici cause.
È in sovrappeso un cittadino ogni tre. I dati arrivano dal documento “Obesità in Italia. Percezioni, costi e sfide per il futuro”, realizzato da Ipsos, I-Com insieme all’Università del Piemonte Orientale, presentato al Congresso Europea sull’obesità, che si è svolto a Venezia.
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Obesità in Italia: i bambini al sud hanno tassi tra i più alti del mondo
Preoccupano particolarmente i numeri sui bambini. Nel nostro Paese il 19% dei bimbi tra gli 8 e i 9 anni è in sovrappeso, mentre il 9,8% è affetto da obesità, inclusi bambine e bambini con obesità grave, che rappresentano il 2,6%.
Come viene percepita l’obesità in Italia?
Per il 73% degli italiani l’obesità è una delle malattie più diffuse e una delle principali cause di mortalità. Quasi la metà dei nostri connazionali sa che si tratta di una malattia cronica e un fattore di rischio per altre patologie. Il 29% pensa che sia causata da pessime abitudini e solo il 4% un mero problema estetico.
L’obesità è una malattia grave, collegata a morti premature e ad almeno 200 complicanze, come:
- diabete di tipo 2,
- diversi tipi di tumori,
- ipertensione,
- colesterolo alto,
- steatosi epatica o fegato grasso,
- malattia coronarica,
- apnee ostruttive.
TikTok e Instagram possono aiutare i giovani secondo due studi
A sorpresa i social network sono dei grandi alleati soprattutto nell’affrontare il discorso della consapevolezza e della terapia di questa malattia. La conferma arriva da due studi svolti da Antonella Franceschelli, internista, nutrizionista e docente dell’Università Unicamillus di Roma.
I risultati di queste ricerche sottolineano che i giovani che soffrono di obesità utilizzano TikTok per raccogliere informazioni sulla malattia. Qui possono confrontarsi non solo con chi vive la stessa situazione, ma anche con numerosi medici e nutrizionisti che sfruttano le potenzialità dei social network proprio per raggiungere i più giovani.
Del resto, come ha ricordato la stessa Franceschelli durante il congresso a Venezia, più del 90% degli adolescenti ha almeno un account sui social media. Questi luogo devono continuare a essere vissuti come spazi per rappresentare un modo coinvolgente per supportare adolescenti e giovani adulti nel mantenere una dieta sana e nell’apprendere informazioni inerenti la nutrizione in generale e la cura dell’obesità.