Tra la frutta da mettere nel carrello della spesa a gennaio ci sono non solo le arance, le clementine, i mandarini, i kiwi e le mele, ma anche il melone. Nella stagione invernale? Sì. Dolce come quello che si è abituati a consumare in estate, il melone d’inverno viene chiamato così perché, nonostante venga raccolto comunque nei mesi caldi, può maturare e mantenersi fino a dicembre e gennaio. Talvolta anche fino a febbraio. È definito «inodorus», perché a differenza del melone estivo, il suo profumo si diffonde solo una volta tagliato.
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Origini e curiosità storiche
Qualche aneddoto storico. In Italia è coltivato principalmente in Sicilia, ma non è ancora sicura la provenienza originaria. Per alcuni storici arriva dal territorio africano, per altri da quello asiatico.
La sua introduzione nella nostra coltura, invece, risalirebbe all’epoca cristiana, e, come ricostruisce il consorzio Coribia, «in ogni tempo questa singolare cucurbitacea ha avuto grandi estimatori, in particolare papi ed imperatori. Il primo autore a menzionarne i suoi frutti fu Plinio il Vecchio, il quale raccontava che “il melone piaceva moltissimo all’imperatore Tiberio”. Lo stesso storico, rammenta inoltre, che gli imperatori avevano una sviscerata predilezione per i meloni tanto da farli coltivare in casse munite di ruote e protette da vetri, che a secondo la buona o cattiva stagione venivano posti all’esterno o all’interno dei loro palazzi per favorirne la loro maturazione e conservazione».
Invece, «la bellissima regina Cleopatra utilizzava i semi di melone, mescolati a quelli di zucca e cetriolo, seccati e ridotti in poltiglia, per preparare una maschera cosmetica che le consentiva d’ottenere una pelle liscia e senza rughe».
Profilo nutrizionale
Composto principalmente da acqua e decisamente ipocalorico (24 calorie per 100 grammi), il melone d’inverno non spicca per un nutriente in particolare. L’unico, tra i sali minerali, è il potassio, come il melone estivo: 150 grammi (più o meno tre fette) ne apportano 500 microgrammi. Contiene anche vitamina C e A, ma in quantità minori rispetto alla varietà che si consuma in estate.
Varietà italiane
I meloni d’inverno italiani sono il cartucciaro di Paceco (buccia gialla e polpa bianca), il purceddu d’Alcamo (buccia verde e polpa bianca, chiamato così perché la sua forma ricorderebbe quella di un maialino, che in dialetto siciliano è porceddu) e il tondo giallo di Fulgatore. Tutte e tre le varietà siciliane, tra i prodotti più preziosi e antichi dell’agricoltura trapanese, fanno parte dei Presìdi Slow Food. Si tratta di un progetto nato nel 2000 per salvare la biodiversità alimentare, mappando i prodotti che rischiano l’estinzione (varietà di ortaggi e di frutta, pani, formaggi, salumi, dolci tradizionali).
Sono però varietà che rischiano di scomparire. Secondo quanto riportato da Slow Food, «nel 1997 nella Sicilia occidentale, il melone d’inverno occupava una superficie di circa 6mila ettari». Recenti indagini, invece, «hanno rilevato una diminuzione di ben 300 ettari di superficie. E gli ultimi anni la tendenza continua a essere negativa e la concorrenza di meloni stranieri è sempre più forte».
Altre varietà di melone d’inverno si trovano nel napoletano. Le specie più conosciute sono il gigante di Napoli, il morettino, il melone di Malta.
Se dopo il raccolto in estate questi meloni vengono appesi in luoghi ventilati e freschi (le donne siciliane tradizionalmente li conservavano appesi sui terrazzi o sui balconi dentro delle calze), con il passare dei mesi diventano più buoni e dolci. Così si possono consumare a dicembre, gennaio e in qualche caso anche a febbraio.
In cucina
Gran parte della produzione del melone d’inverno si consuma consuma fresco, come frutto da tavolo, da solo o in macedonia. Nel periodo estivo è utilizzato soprattutto per preparare delle granite (in Sicilia) e per i gelati. Nella stagione invernale, invece, si può impiegare come ingrediente per dolci, ad esempio per una cheesecake o una crostata, o per antipasti salati, come spiedini con feta e rucola o per il sempre valido abbinamento con il prosciutto. In generale, il melone si accosta perfettamente ai formaggi magri e alle insalate a foglia verde.