Pandori, panettoni, dolcetti di Natale, torte fatte in casa. Con l’approssimarsi dell’inverno e delle festività natalizie, se c’è un ingrediente che non può mancare nella dispensa di casa è proprio il lievito. Ma di cosa si tratta esattamente e come va conservato?
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Che cos’è il lievito?
Come spiega il portale Welovelievito, promosso dal Gruppo Lievito di Assitol, si tratta di «un organismo unicellulare eucariota (il Saccharomyces cerevisae), che appartiene al regno dei funghi e prende letteralmente vita da un sottoprodotto di origine agricola, il melasso. Il lievito è il risultato di un processo naturale, ossia la fermentazione dello zucchero. Invisibile all’occhio umano, è presente in altissime quantità nel cosiddetto “panetto di lievito”. Basti pensare che in un solo grammo sono contenuti circa 10 miliardi di questi organismi viventi». Per tutti questi motivi è fondamentale mantenere inalterate le sue qualità ed il suo potere lievitante con una corretta conservazione.
Tipologie di lietivo
In commercio, il lievito per panificazione si trova fresco o in polvere. Il primo è compresso in panetti, caratterizzato da un’umidità pari a circa il 70%. Il secondo è derivato dalla disidratazione del prodotto a basse temperature, con un’umidità pari all’8%.
Lievito fresco: come conservarlo
Il più diffuso ed utilizzato è quello fresco, il classico panetto da sciogliere in acqua. La sua shelf life non supera il mese. E, per questa ragione, si conserva a bassa temperatura.Nella cucina domestica come in panificio, l’ideale è attestarsi sui 6 gradi. Da un punto di vista pratico, per l’utilizzo in occasione delle festività natalizie, sarebbe opportuno porre il panetto in frigorifero, con una possibilità di variazione da un minimo di 0 gradi ad un massimo di 10.
In tal senso, suggeriscono gli esperti di Welolievito, è «sconsigliata la conservazione in congelatore del prodotto in quanto, una volta scongelato, esso perderebbe la sua forza lievitante originaria. Questo perché il processo di congelamento/scongelamento comprometterebbe le qualità del lievito stesso».
Lievito secco: come conservarlo
Per quanto riguarda la seconda tipologia di prodotto, il lievito secco deriva dalla disidratazione del prodotto a basse temperature e si presenta sotto forma di polvere. Per questa sua caratteristica, è più facile gestirlo anche in presenza di temperature estreme, ad esempio durante la stagione calda.
Confezionato sottovuoto o in atmosfera protettiva, la sua durata è pari a due anni, se collocato in luogo asciutto e temperato, vale a dire il suo “habitat” ottimale di conservazione. Come una mensola della dispensa della cucina o in un cassetto.