Il latte è indubbiamente un alimento molto ricco di sostanze nutrienti. Del resto la natura l’ha “inventato” come pasto unico per i neonati, nel periodo in cui la crescita delle ossa e dei muscoli è imponente. Assieme al calcio di cui significativamente ricco, contiene tante vitamine, praticamente tutte: A, E, K e C, la B2 e l’acido folico. Tra l’altro le vitamine A, E e K sono liposolubili, ossia vengono assimilati con i grassi. Il latte contiene quindi sia queste vitamine che il grasso che serve per assimilarle.
L’intolleranza
La sua fama ha cominciato a vacillare con l’aumento dei casi di intolleranze al lattosio. I sintomi sono quelli tipici del mal di pancia, meteorismo, pesantezza di stomaco, senso di gonfiore, diarrea o stitichezza. L’intolleranza si verifica in caso di mancanza parziale o totale della lattasi. Si tratta dell’enzima che scinde il lattosio nei suoi due zuccheri semplici, glucosio e galattosio. Il lattosio è uno zucchero di cui il latte è particolarmente ricco: rappresenta infatti il 98% degli zuccheri presente nel latte. Si scopre con alcuni esami.
Fake news
Falsi miti e bufale ormai circolano intorno a ogni alimento (e non solo). Anche il latte vaccino è vittima di qualche “fake news”. O meglio, di generalizzazioni non necessarie che rischiano di mettere in cattiva luce un alimento salutare e adatto a tutti, dalla prima infanzia alla terza età (in questo articolo gli esperti spiegano perché). Le più diffuse riguardano la correlazione del latte vaccino con alcune malattie (come autismo e tumori). Ne abbiamo parlato – nella videointervista – con Bruna Guida, che è responsabile U.O.S di dietoterapia nel trapianto e nell’insufficienza cronica all’Università degli Studi di Napoli Federico II.
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