La cipolla cruda non è amica dell’alito, ma del cuore sì. Da uno studio italiano, pubblicato sull’European journal of nutrition, risulta che mangiare una cipolla (circa 80 grammi) alla settimana riduce il rischio di infarto fino al 20%.
Lo studio: i solforati proteggono i vasi
I ricercatori dell’Istituto Mario Negri di Milano, coordinati da Carlo La Vecchia, hanno analizzato le abitudini alimentari di 760 persone reduci da un attacco cardiaco e di 682 individui sani (che rappresentavano il gruppo di controllo) e hanno visto che gli abituali consumatori di cipolle erano risultati più protetti nei confronti dei problemi cardiaci. Perché questo bulbo fa così bene?
«È probabile che l’effetto positivo della cipolla sull’infarto sia legato a un’azione antitrombotica», spiega Carlo Cannella, professore ordinario di scienza dell’alimentazione all’Università La Sapienza di Roma. In particolare si è scoperto, grazie a studi precedenti, che in tutte le cipolle, sia bianche sia rosse, sono presenti composti solforati (responsabili del classico aroma), che migliorano la circolazione periferica, proteggono le pareti dei vasi dai danni ossidativi, riducono i lipidi plasmatici e modulano la funzione delle piastrine: in soldoni, svolgono una funzione antiaggregante in grado di prevenire la trombosi.
Benefici soltanto dal bulbo crudo
Ma non basta. La cipolla contiene i flavonoidi, antiossidanti che svolgono un’azione preventiva nei confronti dell’aterosclerosi e di tutte le patologie dell’apparato cardiovascolare (ictus, malattie coronariche, ipertensione).
Questi benefici derivano dal consumo a crudo, perché flavonoidi e solforati non resistono al calore e durante la cottura si degradano. Dunque, gli 80 grammi di cipolla a settimana vanno usati per arricchire insalate o portate come i gamberi alla catalana. Tra l’altro, al naturale risulterà facilmente digeribile. La ricerca italiana va ad aggiungersi a una messe di studi che elogiano il bulbo crudo per le proprietà diuretiche e depurative, e per la capacità di prevenire certi tumori (bocca e colon).
Controindicazioni? Dal momento che aumenta l’acidità nello stomaco, la cipolla va consumata con regolarità a piccole dosi (quindi, niente abbuffate), specie se si soffre di gastrite o ulcera peptica.
Cristina Piotti – OK La salute prima di tutto
Ultimo aggiornamento: 19 novembre 2010