Torniamo a casa tardi dal lavoro e non abbiamo tempo (né voglia) di metterci ai fornelli ma non vogliamo comunque rinunciare a un piatto gustoso? Ecco che allora spesso ci affidiamo a prodotti facili e veloci da cucinare come, ad esempio, il risotto in busta. Bastano una pentola, un po’ di condimento e in pochi minuti il gioco è fatto (e il palato appagato).
Come viene preparato il riso in busta?
Quelli in busta sono risi a cottura rapida ottenuti con metodo parboiled. Si tratta di un processo realizzato immergendo il riso grezzo in acqua per almeno 24 ore, dopo le quali il cereale viene trattato con vapore caldo sotto pressione per alcuni minuti. Con questo procedimento sali minerali, proteine e vitamine della parte esterna del chicco e del germe migrano all’interno assicurando così, dopo essiccamento e raffinazione, un riso più ricco in nutrienti. Tale metodo crea inoltre delle microfessure sulla superficie del chicco, permettendo una perfetta cottura in pochi minuti.
È valido come quello tradizionale?
Per quanto riguarda la metodologia utilizzata, dunque, il riso in busta è valido (e buono) tanto quello tradizionale. Attenzione, però, agli ingredienti e agli additivi presenti nella confezione: potrebbero essere presenti, ad esempio, quantità importanti di grassi saturi, sale ed esaltatori della sapidità, che dovremmo cercare di evitare. Quindi, per non portare in tavola prodotti dannosi per la salute, è sempre meglio leggere attentamente l’etichetta.
(Fonte: Fondazione Umberto Veronesi)
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