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Il digiuno intermittente mette a rischio la salute?

Un nuovo studio mette in luce alcuni problemi di uno dei regimi alimentari più popolari per perdere peso. Serviranno però ulteriori studi per capirne esattamente le cause e i meccanismi

Quali sono gli effetti del digiuno intermittente? Sono sempre di più le persone che si affidano al digiuno intermittente per perdere peso. Questo regime alimentare prevede di mangiare all’interno di una finestra temporale. Ora un nuovo studio sostiene che aumenti il rischio di sviluppare malattie croniche. Ma c’è di più. Secondo la ricerca in questione i risultati non cambiano neppure se le persone coinvolte facevano esercizio fisico, cercavano di mangiare in modo sano e stavano attenti ad alcol e fumo.

Effetti del digiuno intermittente: si mangia troppo e troppo vicino nel tempo

Lo studio dell’Università del Tennessee ha scoperto che fare tre pasti al giorno è il modo migliore per stare in salute. Se questi tre pasti vengono fatti in una finestra di tempo ristretta c’è un rischio di morte prematura. O meglio: aumenta il rischio di morte prematura. Questo perché mangiare troppo e troppo velocemente mette a dura prova il metabolismo del corpo.

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Molto meglio fare almeno tre pasti al giorno

“La nostra ricerca ha rivelato che le persone che mangiano solo un pasto al giorno hanno maggiori probabilità di morire rispetto a quelle che consumavano più pasti giornalieri. Tra questi, i partecipanti che saltano la colazione hanno maggiori probabilità di sviluppare malattie cardiovascolari fatali. Quelli che saltano il pranzo o la cena aumentano il rischio di morte per tutte le cause”. Il professor Yangbo Sun, dell’Università del Tennessee, è il primo autore dello studio. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Journal of Academy of Nutrition and Diabetics.

Effetti del digiuno intermittente: i rischi per la salute si impennano

I ricercatori hanno analizzato i dati di 24.011 persone sopra i 40 anni. Il 40% dei partecipanti consumava in media meno di tre pasti al giorno. Complessivamente ci sono stati 4.175 decessi entro la fine dello studio, di cui 878 causati da problemi cardiaci.

Rispetto ai partecipanti che consumavano tre pasti al giorno, il consumo di un solo pasto era collegato a un aumento del 30% del rischio di mortalità per tutte le cause e dell’83% a un aumento del rischio di morte per malattie cardiache.

Le persone che saltavano la colazione avevano un rischio aumentato del 40% di morte per malattie cardiache. Chi aveva saltato il pranzo o la cena aveva dal 12 al 16% in più di probabilità di morire per qualsiasi motivo.

Le persone che consumavano tre pasti al giorno ma avevano un intervallo medio di meno di quattro ore e mezza tra almeno due di questi avevano un rischio aumentato del 17% di mortalità per tutte le cause.

Attenzione a glucosio e funzioni metaboliche

L’autore senior dello studio, il dottor Wei Bao, epidemiologo presso l’Università dell’Iowa, ha spiegato che saltare i pasti di solito significa ingerire un carico energetico maggiore in una sola volta. Questo può aggravare il carico della regolazione del metabolismo del glucosio e portare a un successivo deterioramento metabolico. Ci sarebbero poi problemi a smaltire tutto quel carico energetico. La ricerca fornisce prove molto consistenti sull’associazione tra comportamenti alimentari e mortalità nel contesto dell’orario dei pasti e della durata del periodo prandiale quotidiano.

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Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
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