Buoni e salutari. I pomodori tipici del Sud Italia sono dotati di preziose proprietà anti-cancro, che potrebbero essere sfruttate sia per prevenire i tumori, sia per potenziare gli effetti delle terapie tradizionali.
Un team di ricercatori internazionali
A indicarlo è uno studio pubblicato su Journal of Cellular Physiology, nato dalla collaborazione fra l’Istituto Nazionale dei Tumori di Napoli, le Università di Siena e dell’Aquila, l’Istituto Clinico Mediterraneo di Agropoli, il Cnr di Pozzuoli e la Temple University di Philadelphia, negli Stati Uniti.
I test in provetta
I ricercatori hanno sperimentato gli estratti di due qualità di pomodoro tipiche del Sud Italia: il San Marzano e il Corbarino, testandoli in provetta su cellule di tumore dello stomaco, il quarto al mondo per diffusione. Il trattamento ha dimostrato di inibire la crescita delle cellule tumorali, favorendo il loro “suicidio programmato” (apoptosi) e bloccando la loro capacità di migrare e formare metastasi.
Il “re” della dieta mediterranea
Questa non è la prima volta che il “re” della dieta mediterranea finisce sotto la lente dei ricercatori per le sue proprietà antitumorali. Finora, però, gli studi si erano concentrati solo sugli effetti benefici legati a singoli nutrienti, e non sul frutto nella sua interezza.
Non solo licopene
«L’effetto antitumorale non sembra essere associato a componenti specifiche, come il licopene, ma al pomodoro nel suo complesso», spiega Daniela Barone, che lavora presso il Centro Ricerche Oncologiche Mercogliano (Crom) dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Napoli. Da qui anche l’ipotesi secondo cui «diverse specie di pomodoro potrebbero esercitare effetti differenti nei vari stadi di certe neoplasie».
Nuove strategie di prevenzione e cura
«I nostri risultati sollecitano ulteriori studi sul potenziale impiego di specifici nutrienti, non solo per la prevenzione del cancro, ma anche come strategia di supporto alle terapie convenzionali», sottolinea Antonio Giordano, che lavora tra l’Università di Siena e la Temple University di Philadelphia. Nell’attesa che vengano messe a punto delle “super pillole” al pomodoro, non ci resta che gustarlo, meglio a crudo, magari in una bella caprese o in insalata.
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