Alcuni fattori di rischio per lo sviluppo di questa forma di demenza che colpisce in Italia oltre 600.000 persone sono legate all’invecchiamento ma anche a condizioni metaboliche come l’obesità e il diabete.
Lo studio canadese
Una nuova ricerca della Brock University in Canada ha svelato alcuni dei meccanismi che giocano un ruolo determinante nello sviluppo dell’Alzheimer. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Physiological Reports.
In particolare i ricercatori hanno esaminato come una dieta ricca di zuccheri raffinati e grassi nocivi influenzi insieme all’invecchiamento i segnali che fanno scattare la risposta insulinica nel nostro corpo. Inoltre è stato verificato come questo tipo di alimentazione sia legata all’infiammazione.
I risultati
I risultati sembrerebbero non lasciare dubbi. I livelli di infiammazione nel cervello aumentano comunque con l’invecchiamento. Questo conferma come l’età resti uno dei principali fattori di rischio dell’Alzheimer. Si è però verificato che una dieta ricca di zuccheri raffinati e grassi nocivi acceleri il naturale processo di invecchiamento.
La prevenzione è fondamentale
Uno stile di vita sano può rallentare l’invecchiamento del cervello riducendo il rischio di demenza. Un prezioso aiuto ci viene dalla dieta mediterranea, un potente scudo per la salute di cuore e cervello. A tavola non dobbiamo mai far mancare l’olio extravergine d’oliva, ricco di acidi grassi monoinsaturi e polifenoli. Ottima la frutta e la verdura, soprattutto quelle più colorate e ricche di antiossidanti. Via libera anche al pesce, in particolare quello azzurro, ottima fonte di Omega 3. In alternativa al pesce è consigliabile consumare tre-quattro noci al giorno.
Attenzione, invece, a evitare l’assunzione di zuccheri semplici e a limitare fortemente i grassi saturi di origine animale. A lungo andare favoriscono pericolosi processi infiammatori degenerativi. Naturalmente vietato fumare.
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