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La dieta consigliata
La gotta è una malattia reumatica che colpisce, con attacchi ricorrenti di artrite, rossore e sensazione di calore, le articolazioni e i tessuti. Questa patologia, che interessa soprattutto le persone over 65, è causata dall’iperuricemia, cioè l’eccesso di acido urico nel sangue: tale eccedenza è dovuta a fattori genetici, difetti della funzionalità renale, assunzione di farmaci (come gli antipertensivi) e scorrette abitudini alimentari (per conoscere cause, sintomi e cure della gotta, cliccate qui).
Attenzione alla dieta
Da recenti studi è emerso che i livelli di acido urico nel sangue stanno aumentando anche a causa delle modificate abitudini alimentari. Alcuni cibi, infatti, sono particolarmente ricchi di purine: si tratta di acidi nucleici che, in caso di gotta, l’organismo sintetizza in maniera eccessiva, senza riuscire a smaltirli con sufficiente velocità.
Ciò determina un accumulo di acido urico, che tende a depositarsi nelle articolazioni e a infarcire i tessuti. Ecco perché le persone affette da iperuricemia e da gotta devono necessariamente intervenire anche sul loro stile alimentare, correggendo il tiro sulla base dei consigli di uno specialista. Sfogliate la gallery per scoprire quali sono i cibi da evitare, da limitare e quelli permessi.
Cibi da evitare
Fruttosio
Dal punto di vista alimentare, ciò che induce maggiormente l’iperuricemia è il fruttosio: «si tratta di uno zucchero che viene spesso aggiunto come dolcificante nelle varie preparazioni alimentari, che stimola la produzione di acido urico e ne inibisce l’eliminazione, determinando un accumulo preoccupante» sottolinea Leonardo Punzi, professore di Reumatologia e direttore dell’UOC di Reumatologia presso l’Azienda Ospedaliera Università di Padova. «Ecco perché le persone con diagnosi di gotta dovrebbero eliminare il fruttosio dalla loro dieta e quelle sane dovrebbero limitarlo a scopo preventivo» commenta il reumatologo.
Lo studio sul fruttosio
Un recente studio dei ricercatori dell’area di Malattie epato-metaboliche dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma e pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Hepatology ha rivelato i danni del fruttosio sulle cellule del fegato dei più piccoli. Per saperne di più, leggete qui lo studio completo.
Superalcolici
Al pari del fruttosio, anche i superalcolici «favoriscono la produzione di acido urico e, al contempo, ne ostacolano l’eliminazione per via urinaria» spiega il professor Punzi. Infatti, l’alto introito di alcol etanolo aumenta l’acido lattico nel nostro organismo e questo può provocare anche disidratazione: in questa situazione il rene tende a funzionare meno e a non smaltire correttamente l’acido urico prodotto.
Birra
Attenzione anche alla birra, diffusa soprattutto tra i giovani. «Questa bevanda “insospettabile” è ricchissima di purine, quindi in caso di iperuricemia e gotta è meglio eliminarla dalla dieta» commenta il reumatologo.
Diverso il caso del vino rosso: «è stato ampiamente dimostrato che berne fino a 2 bicchieri al giorno non aumenta il rischio di innalzare i livelli di acido urico».
Cibi da limitare
Carne rossa
Tra i cibi ad alto contenuto di purine troviamo soprattutto la carne rossa. «Tuttavia, rispetto al passato, il consumo di questo alimento è diminuito sensibilmente, quindi non è necessario eliminarlo drasticamente dalla dieta ma è sufficiente limitarne l’assunzione» spiega Punzi.
Salumi
«Lo stesso discorso della carne rossa, vale anche per i salumi e gli affettati: sebbene contengano un alto quantitativo di purine, è sufficiente limitarne il consumo. Una porzione di 50 grammi circa a pasto è ammessa anche nelle diete di chi ha la gotta» chiarisce il professore.
Crostacei
«Il pesce è considerato “sicuro”, cioè non apporta un elevato contenuto di purine all’interno dell’organismo. Ciò che, invece, è considerato “a rischio” sono i crostacei, che però fortunatamente in genere consumiamo sporadicamente» afferma Leonardo Punzi.
Cacciagione
Insieme con la carne rossa, i salumi e i crostacei, tra i cibi da limitare in caso di gotta c’è anche la cacciagione, che contiene un quantitativo purine tale da innalzare i livelli di acido urico in circolo.
Cibi da privilegiare
Acqua
In presenza di iperuricemia e gotta, è necessario mantenere una buona idratazione: «si consiglia, infatti, di berne almeno 1-2 litri al giorno per favorire l’eliminazione urinaria dell’acido urico. Meglio sceglierla oligominerale naturale» spiega il reumatologo.
Latte e derivati
Esistono anche degli alimenti alleati di chi soffre di gotta? «Sì, ci sono alcuni cibi e bevande che gli specialisti cercano di “incoraggiare” perché sono in grado di abbassare i livelli di acido urico nel sangue. Tra questi, ci sono il latte e i suoi derivati magri» avverte Punzi. Il consiglio: bere due bicchieri di latte parzialmente scremato al dì.
Carne bianca
Tutte le carni contengono purine, ma da alcuni recenti studi è emerso che quelle bianche non sembrano avere un ruolo determinante nello sviluppo della patologia. «Bisogna moderarne il consumo e limitarsi a una porzione di 100 grammi a pasto» ammonisce il professore.
Cereali e legumi
Una dieta ricca di cereali e legumi favorisce l’escrezione di acido urico e contribuisce a ridurre l’apporto di lipidi e fruttosio nell’organismo. «Dagli studi epidemiologici, infatti, è emerso che il consumo di questi particolari alimenti è associato a un ridotto rischio di sviluppare iperuricemia e gotta» conclude il reumatologo.
Chiara Caretoni
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