Il grecista Giorgio Ieranò è docente universitario, giornalista, scrittore e insegna storia del teatro antico, letteratura greca e filologia classica all’Università di Trento. Su OK Salute e benessere cura la rubrica «Storie della medicina», da cui è tratto questo articolo.
Come allenare il corpo per le attività sportive? Che dieta scegliere e quali esercizi praticare? Per i greci, il popolo che ha inventato le Olimpiadi, tali questioni erano di grande importanza e suscitavano dibattiti molto accesi. Già intorno al 440 a. C. un ex campione di pentathlon, Icco di Taranto, scrisse un manuale al riguardo, in cui raccomandava tra l’altro l’astinenza sessuale prima delle gare, come si usa ancora oggi nei raduni pre-partita dei calciatori.
Tuttavia non sempre allenatori e medici erano in sintonia. In origine, gli sportivi antichi si attenevano a un regime alimentare a base di cereali, fichi secchi e formaggi freschi. Poi si affermò invece la dottrina secondo cui dovevano consumare grandi quantità di carne. Gli allenatori erano convinti della bontà di questa dieta, specie per i lottatori la cui vittoria era sovente determinata dal peso corporeo, ma i medici condannavano severamente il carattere smodato di un simile regime alimentare.
Al tempo degli imperatori romani, il clinico Galeno scrisse una dura requisitoria contro lo stile di vita degli atleti, i quali non fanno altro che «bere, dormire, e mangiare come porci» e sono tutti sovrappeso e flaccidi «come sacchi di farina». In effetti, gli eccessi non mancavano. La dieta seguita da Milone di Crotone, uno dei più grandi lottatori di tutti i tempi, prevedeva otto chili di carne e cinque litri di vino al giorno. Con quella dieta Milone vinse alle Olimpiadi ben 31 volte: possiamo considerarlo il primo caso di doping della storia.
Giorgio Ieranò – OK Salute e benessere
Ultimo aggiornamento: 27 luglio 2012
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