Quando siamo di fronte allo sterminato scaffale degli yogurt, di solito scegliamo in base a tre caratteristiche: contenuto di grassi, calorie e soprattutto gusto, visto che fragola o banana mimetizzano la componente acidula del prodotto naturale che a molti non piace.
Ma se vogliamo che lo yogurt ci regali quei benefici per cui va famoso dobbiamo accertarci anche di altri elementi.
• Prima di tutto verificate che sia yogurt. Oggi esistono simil-yogurt che traggono in inganno. È bene che ci sia la scritta «prodotto secondo le norme di legge», o una frase equivalente. Questo garantisce la presenza di lattobacilli in quantità e di specie efficaci.
• Controllate la data di scadenza, che dev’essere il più lontana possibile: i lattobacilli, l’elemento salutare, più rimangono nel vasetto e meno sono efficaci.
• Il criterio principe? Numero e specie dei batteri lattici. «Il motivo per cui fa bene lo yogurt è proprio l’apporto di miliardi di lattobacilli che mantengono efficiente l’intestino», spiega Pierluigi Rossi, dirigente dell’ambulatorio di nutrizione clinica Asl di Arezzo. «Preferite i vasetti con nome e numero di fermenti lattici (Lactobacillus bulgaricus e Streptococcus termophilus)».
• Se decidete di prendere uno yogurt alla frutta o dolce, tenete presente che queste manipolazioni non influiscono sui bacilli ma certo aumentano le calorie.
• Preferite uno yogurt che contenga più specie di lattobacilli, in modo da sfruttare tutte le loro potenzialità. Infatti l’intestino è un ecosistema dove vivono 500 specie di batteri, la cui presenza e il cui numero sono condizionati dalla dieta. «La loro carenza causa minore protezione della parete intestinale e maggiore sviluppo di specie batteriche che aggrediscono la parete stessa, con conseguenti problemi di diarrea, nausea, flatulenza, enteriti e coliti», spiega Rossi. E ancora alitosi, meteorismo, dolori addominali, stipsi… I lattobacilli vivi dello yogurt aiutano a mantenere in equilibrio l’ecosistema.
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Ultimo aggiornamento: 5 febbraio 2010