Spesso i luoghi comuni sono legati a notizie false e questo vale anche per le diete per dimagrire. Resistono in molti siti e blog, ma anche su periodici femminili e maschili “miti” e credenze popolari sulle diete più in voga al momento che riguardano caffè, vino, glutine, tè verde, integratori, frutta e succhi di frutta.
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Il caffè accelera il metabolismo
La risposta giusta è nì. Nel senso che dipende e che bisogna avere cautela, specie se stiamo seguendo una dieta ipocalorica. Il caffè, o meglio la caffeina, ha la capacità di stimolare la secrezione gastrica e biliare. È senz’altro vero che se dopo pranzo beviamo un caffè riusciremo anche a mangiare di meno. Spesso però durante una dieta il caffè irrita le pareti dello stomaco, spingendoci a mangiare carboidrati come il pane o i cracker per “assorbire” i succhi gastrici in eccesso. Inoltre ci sono persone più intolleranti di altre alla caffeina. Può aumentare anche il senso di ansia, se esageriamo con le tazzine. Attenzione, perché gli stati d’ansia ci portano a mangiare di più. Quindi grande cautela. Ricordiamo che la caffeina è contenuta anche in alcune bibite gassate a base di cola, nel cioccolato e nel tè.
Il tè verde è un toccasana
Via libera al tè verde come infuso, ma attenzione a quando lo si assume come ingrediente all’interno di prodotti e integratori, anche dimagranti, che contengono altre sostanze. Si sono registrati casi di insufficienza epatica determinati da estratti di tè verde. A meno che questi preparati non siano prescritti da un medico, meglio evitare.
Le diete con pochi carboidrati fanno dimagrire velocemente
I carboidrati sono essenziali per il nostro benessere. Eliminarli è un errore grave. È sicuramente vero che una dieta sbilanciata dal punto di vista proteico faccia dimagrire più velocemente, ma il nostro corpo può risentirne parecchio. Se siamo in perfetta forma fisica possiamo concederci due settimane di dieta iperproteica. Ma non di più. Per sicurezza chiedete sempre a un medico consigli.
Le erbe fanno bene
Gli estratti di erbe contenuti negli integratori alimentari possono aggravare i sintomi della sindrome del colon irritabile. Responsabile degli effetti “irritanti” è l’epigallocatechina-3-gallato (EGCG), il composto polifenolico presente anche nel tè verde, come evidenziano studi pubblicati sulla rivista scientifica americana Hepatology.
La moda del “senza glutine”
La maggior parte delle persone che segue una dieta senza glutine non è celiaca, e non ha quindi un’intolleranza genetica a questa sostanza. Il mito che alimenta questa “moda” risiede nella convinzione che una dieta povera di carboidrati che contengono glutine sia dimagrante e salutare. Il rischio connesso a questa scelta è di ridurre il consumo di fibre contenute nei carboidrati, benefiche per la salute dell’intestino, e compensare la mancanza di pasta e pane con i grassi saturi. In più spesso per ovviare alla mancanza di glutine, molti di questi prodotti contengono zuccheri aggiunti.
Una mela al giorno leva il medico di torno
Intendiamoci subito. Mele e pere fanno bene alla salute. Non fosse altro perché contengono poche calorie e forniscono molta fibra. Mele e pere però contengono zuccheri fermentabili che hanno effetti nocivi sulle persone che soffrono della sindrome del colon irritabile. In questi casi è consigliabile un consumo molto ridotto di questi frutti.
Attenti ai succhi di frutta
Non sono tutti uguali e la differenza la fa il fruttosio, zucchero semplice che, se assunto con frequenza e abbondanza, ha l’effetto negativo di aumentare i grassi nel fegato. I succhi di frutta che ne sono ricchi vanno assunti con moderazione. Fa eccezione il succo di arance rosse che ha l’effetto invece di ridurre i grassi nel fegato.