La dieta mima digiuno non prevede che l’individuo salti il pasto e rimanga a stomaco vuoto, in preda ai morsi della fame. Questo regime alimentare si ispira all’astinenza dal cibo, certo, ma non è tanto drastico e consente di ottenere numerosi benefici, ampiamente dimostrati da studi scientifici molto rigorosi. «Una delle conseguenze più interessanti del digiuno è il ringiovanimento cellulare. È come se il nostro corpo si resettasse attraverso la rigenerazione dei tessuti, potenziando il nostro sistema immunitario. E difatti la dieta mima digiuno altro non è che un regime molto ristretto, che appunto mima il digiuno. Va seguito per cinque giorni al mese, ogni tre mesi o a intervalli diversi, a seconda delle proprie esigenze» spiega Valter Longo, ideatore della mima digiuno.
Digiuno per un giorno, che succede?
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Rinnova le difese immunitarie
Uno studio di Valter Longo, pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Nature, dimostra come dopo tre cicli di questa dieta il 50% del nostro sistema immunitario sia completamente “nuovo”. «Si basa – spiega il gerontologo – sulla morte di cellule vecchie e non efficienti e sull’aumento della produzione endogena di cellule staminali. Stiamo attendendo i risultati di un nuovo studio che potrebbe confermare quali organi del corpo umano siano interessati da questo ringiovanimento. Siamo molto fiduciosi». Le staminali infatti si riproducono giornalmente. Sono in grado di sostituire molti tipi diversi di cellule che muoiono o rimangono danneggiate, attraverso un meccanismo chiamato differenziamento cellulare.
Basso consumo di proteine e zuccheri
Già altri studi hanno dimostrato che seguire una dieta con pochissime calorie per cinque giorni produce questi effetti, la differenza nella versione di Valter Longo sta nel basso consumo di proteine e zuccheri. «Tradizionalmente i regimi ipocalorici hanno infatti pochi grassi, pochi carboidrati e molte proteine – spiega Valter Longo -. Per avere dei veri benefici occorre invece abbassare di molto i livelli di proteine e glucosio. Poche proteine costringono il nostro corpo a utilizzare in modo più efficiente quelle che mangiamo, alimentando solo i tessuti in buona salute ed eliminando le cellule vecchie. I muscoli non ne soffrono, ma anzi diventano più scattanti. Con pochi zuccheri invece il nostro corpo attinge ai cosiddetti corpi chetonici, prodotti partendo dalle nostre riserve di grasso, per produrre risorse energetiche alternative».
Aiuta a prevenire alcuni tumori
Questo è uno dei punti di forza della dieta mima digiuno che la rende promettente anche per la prevenzione dei tumori. Il concetto è già noto alla comunità scientifica. I tumori si alimentano proprio di proteine e glucosio, mentre sono incapaci di trarre energia dai corpi chetonici, come invece fanno le cellule sane. Le cellule maligne quindi sono le prime a risentire negativamente di una condizione di nutrizione ridotta. «Anche in questo senso – dice Valter Longo – stiamo facendo studi precisi per comprendere dettagliatamente il meccanismo che sta alla base di questo processo». Diversi studi hanno poi dimostrato che un minor introito calorico nei periodi che precedono i cicli di chemioterapia, ne potenzia gli effetti. Nel caso specifico della mima digiuno uno studio pubblicato su Cancer Cell, rivela che questo regime alimentare unito alla chemioterapia aiuta il sistema immunitario a riconoscere e poi a uccidere le cellule cancerogene, proteggendo al tempo stesso quelle sane.
Aiuta a prevenire il diabete
La dieta promette di essere molto utile per la prevenzione anche del diabete. «Da alcune prime indicazioni grazie a questo regime alimentare l’organismo torna a non essere resistente all’insulina, principale causa del diabete – spiega Valter Longo. – Si torna a essere come quando avevamo 18 anni. E la cosa migliore è che i benefici durano per almeno tre mesi».
Dieta mima digiuno e sclerosi multipla
La dieta mima digiuno potrebbe essere utile anche a chi soffre di sclerosi multipla e a chi è in chemioterapia. Una ricerca, sempre firmata da Valter Longo e pubblicata sulla rivista scientifica Cell Reports, sostiene che questo regime alimentare ha effetti benefici anche per le persone con sclerosi multipla, perché sarebbe in grado di eliminare i sintomi della malattia e rallentarne il decorso, favorendo la riparazione delle lesioni nel sistema nervoso. Per il momento questa teoria è stata dimostrata solo sul modello animale, ed è ora in corso la sperimentazione sull’uomo.
Bisogna mangiare meno proteine
La dieta mima digiuno punta il dito contro l’eccesso di proteine. Chi mangia più del 20% delle calorie giornaliere sotto forma di questo macronutriente (in generale la quota consigliata dai nutrizionisti è del 15-20%) aumenterebbe il rischio di mortalità del 75 per cento. Lo scienziato italiano, originario del paesino calabrese di Molochio, ha dimostrato questa tesi con una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Cell Metabolism.
L’ormone della crescita GH
La spiegazione è un po’ complicata. Nel suo studio Longo parte dal fatto che le proteine sono il principale mediatore dell’ormone della crescita GH. In parole povere più proteine si consumano, più ormone della crescita il corpo produce. Questo meccanismo è molto utile nell’infanzia e nell’adolescenza: fino a quando cioè il corpo cresce, ma poi diventa pericoloso. «L’ormone della crescita è infatti il predecessore dei fattori di crescita (IGF-1 e IGF-2), che da un lato favoriscono l’invecchiamento, dall’altro creano una condizione ideale per sviluppare il diabete e alcuni tumori» spiega lo scienziato.
La storia dei Laron
Per spiegare la sua teoria Longo ha studiato una piccola comunità di nani, i Laron, originaria di Quito in Ecuador, che sembra immune dal cancro e dal diabete. «Lo studio prende spunto da una scoperta fatta dallo scienziato Jaime Guevara, con il quale collaboro ormai da molti anni. I Laron soffrono di una deficienza del recettore dell’ormone della crescita, che impedisce la sua conversione in IGF-1, fondamentale nello sviluppo. Ma se da una parte non li ha fatti crescere, dall’altra li ha protetti da molte malattie come tumori e diabete, patologie che invece colpiscono e molto la popolazione che vive vicino a loro».
Come funziona la dieta mima digiuno
Questo regime appunto imita il digiuno, puntando ad avere gli stessi effetti benefici, ma con il vantaggio significativo che ci permette di mangiare. Poco, ma si mangia. «La prima regola – dice Longo – è che tutto quello che ingeriremo durante i 5 giorni sarà al 100% vegetale. Dovremo quindi evitare qualsiasi prodotto animale o di derivazione animale».
Tutta vegetale
Grande spazio alle verdure cotte o crude condite con un cucchiaio di olio extra vergine d’oliva. Non tutte però. Si possono mangiare zucchine, pomodori, spinaci, broccoli, porri, cipolle, sedano, funghi, cavolo cappuccio, verza e fagiolini. Sono assolutamente da evitare le patate per l’alto contenuto di amidi e l’alto indice glicemico, i legumi e la soia per l’alto contenuto di proteine. Gli zuccheri sono completamente aboliti. Bisogna poi mangiare circa 20 grammi di frutta secca o qualche oliva.
Si segue per cinque giorni
Come abbiamo detto i giorni in cui seguire questa dieta sono cinque. Il primo prevede 1100 calorie. A colazione si può prendere del tè – se ne possono bere fino a quattro tazze al giorno – con una barretta ai cereali integrali. A pranzo e cena un minestrone o una zuppa preparata con le verdure che abbiamo elencato prima. Tenete conto comunque che le calorie di questo tipo di minestrone sono molto poche – tendenzialmente meno di 50 ogni 100 grammi – quindi potete anche abbondare nelle porzioni. Non dimenticate di condire con l’olio a crudo. Le proteine arriveranno principalmente dai 20 grammi di frutta secca: questa quantità di noci ha più o meno 140 calorie, di pistacchi o di mandorle 120.
Gli altri quattro giorni
Gli altri quattro giorni le calorie scendono a 800. Lo schema è quello del primo giorno, ma riducendo le porzioni. In commercio si trovano minestroni anche surgelati già pronti che contengono le verdure permesse: potete utilizzarli – e questo rende tutto più facile – perché sulla confezione sono scritte le proprietà nutrizionali. Naturalmente devono essere zuppe di sole verdure, con pochissimi grassi, conservanti o addensanti.
Chi può seguire e chi deve evitare la dieta mima digiuno?
«Innanzitutto è sempre meglio parlarne con il proprio medico o con un nutrizionista – spiega Valter Longo. – Non la possono fare le donne incinte, chi è sottopeso, le persone sopra i 70 anni, gli sportivi durante i periodi delle competizioni. La dieta è fortemente sconsigliata ai diabetici, perché potrebbero andare incontro a conseguenze anche gravi. È un regime alimentare che previene il diabete, ma non lo cura. Chi ha malattie croniche deve comunque sempre parlarne al medico, come chi prende sistematicamente dei farmaci per l’ipertensione.
Come ci si sente durante la dieta mima digiuno?
All’inizio della dieta ci si può sentire stanchi, si può accusare anche un leggero mal di testa o mal di schiena. Gli effetti positivi immediati? Oltre alla riduzione del grasso addominale, avremo una pelle più luminosa, godremo di più energia, avremo una maggiore lucidità mentale».
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