E’, di fatto, l’evoluzione della più nota chirurgia bariatrica per ridurre drasticamente il peso in obesi e superobesi che non riescono più a dimagrire in altro modo. Attraverso le stesse tecniche d’intervento per limitare l’apporto calorico o l’assorbimento di nutrienti o entrambi (in endoscopia e ‘senza tagli’, dal bypass gastrico alla divisione gastrica – VEDI qui) la chirurgia metabolica è rapidamente diventata una delle vie preferenziali per il trattamento del diabete.
Anche quando non è associato a un peso extralarge: negli ultimi anni le evidenze scientifiche hanno sottolineato che la normalizzazione del metabolismo glucidico, evidente già nei giorni seguenti l’intervento, è indipendente dall’effettiva perdita di peso e dipende, invece, dall’alterata secrezione di alcuni ormoni che mediano la fame e l’assorbimento dei nutrienti, come la grelina. Chi può sottoporsi a uno di questi interventi? Ci risponde Riccardo Rosati, primario di Chirurgia Gastroenterologia del Peritoneo e dei Trapianti, IRCCS Ospedale San Raffaele.
CP – 09/03/2015
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