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Contrordine: gli integratori di Omega 3 non salvano il cuore

Una revisione della Cochrane Library dimostra che non riducono gli infarti e crolla un altro mito sugli integratori alimentari

Continuano a crollare le certezze sugli integratori alimentari. Dopo il recente studio condotto in Alabama, che ha confutato la loro capacità di prevenire attacchi cardiaci, ictus e altre malattie cardiovascolari, un’ampia revisione della Cochrane Library, un’associazione internazionale no-profit che raccoglie, valuta e diffonde le informazioni relative all’efficacia e alla sicurezza degli interventi sanitari, rivela che l’assunzione di acidi grassi Omega 3 a base di olio di pesce, ritenuti da sempre dei salvacuore, non fanno nulla per ridurre il rischio di malattie cardiache.

Lo studio di revisione

La Cochrane Library ha voluto fare chiarezza e ha analizzato 79 studi randomizzati in cui sono stati coinvolte circa 112.059 persone. Queste ricerche valutavano gli effetti dell’assunzione di omega 3 su malattie cardiache e circolatorie rispetto a chi ne assumeva meno o non li assumeva. «Non abbiamo osservato effetti protettivi – ha affermato il responsabile della ricerca, Lee Hooper – i ricercatori non sono stati in grado di dimostrare un chiaro beneficio clinico nei disturbi cardiaci».

Gruppo San Donato

I grassi omega 3

I principali grassi omega 3 sono l’acido alfa-linolenico (ALA), presente negli alimenti vegetali, l’acido eicosapentaenoico (EPA) e l’acido docosaesaenoico (DHA), entrambi presenti nei pesci. Essenziali per rimanere in salute, questi nutrienti si assumono attraverso il cibo e da sempre si è convinti che assumerli sotto forma di integratori possa prevenire infarti, malattie coronariche, ictus o irregolarità cardiache.

Le conclusioni

Le conclusioni degli esperti della Cochrane Library, però, dicono il contrario. Gli scienziati hanno riscontrato che l’assunzione di capsule di omega 3 non riduce le malattie cardiache, l’ictus o la morte. L’aumento di EPA e DHA nell’organismo, infatti, ha un effetto scarso – o nullo – sui decessi e gli eventi cardiovascolari, mentre ha un ruolo positivo nella riduzione dei trigliceridi sierici e nell’aumento del colesterolo buono HDL nel sangue. Ad avere un effetto leggermente protettivo nei confronti di malattie cardiache e circolatorie, l’aumento dell’acido alfa-linolenico (ALA), che si trova soprattutto nelle noci.

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